venerdì 26 marzo 2010

Ostia: nonno karate, 80 anni, stende lo scippatore poi gli offre da mangiare

ROMA (25 marzo) - L’ha steso in un istante. Con un colpo secco allo sterno, ha anticipato il suo tentativo di scippo, l’ha fatto crollare sul marciapiedi e restare senza fiato. Pronto per essere consegnato ai carabinieri. Se non fosse che alla fine, mosso da pietà, ha lasciato andare quel rapinatore. E con un piccolo, inatteso, generoso regalo.

Potrebbe sembrare una storia da libro ”Cuore” se non avesse per protagonisti gente dei nostri tempi.
Da una parte G.G., classe 1929, romano dell’Infernetto, ex controllore dell’Atac, un passato da pugile amatoriale ed esperto di arti marziali. Dall’altra un ragazzo di meno di trent’anni, magro, un pò emaciato, vestito dignitosamente. Il destino dei due si è incrociato ieri mattina, poco dopo le nove in piazzale dei Ravennati, il porticato di Ostia che guarda verso il Pontile. L'abitante dell’Infernetto, era appena uscito dal bar dove aveva fatto colazione. Con il suo borsello sotto braccio, a passo fermo da ottuagenario in forma, stava raggiungendo il lungomare quando è stato affiancato dall’altro.

Con l’occhio attento di chi, probabilmente, non ha dimenticato come snidare i passeggeri malandrini degli autobus, l’ottantunenne ha capito subito di essere al centro di attenzioni non proprio benevole. L’altro, quello giovane e smilzo, stava infatti allungando il braccio per strappargli il borsello. L’aveva agguantato e sarebbe pure riuscito a portarlo via se non avesse trovato sulla sua strada un imprevisto. Di quelli che lasciano davvero senza fiato. Nonno karate gli ha rifilato un colpo secco di gomito appena sotto lo sterno, sulla bocca dello stomaco. E per il maldestro scippatore si è fatto improvvisamente buio.

Quando il banditello si è riavuto era già troppo tardi. Intorno s’era fatto il capannello di curiosi che avevano assistito alla scena. E nonno karate gli stava sopra mentre con il pollice digitava al telefonino il 112. A quel punto il trentenne sopraffatto dagli eventi, è scoppiato a piangere, disperato e accorato. «Ho fame, non ho mai fatto male a nessuno, non so di che mangiare, la prego non mi faccia arrestare» ha supplicato. E il pensionato non ha resistito. Ha spento il cellulare, ha tirato fuori dal portafoglio 20 euro e glieli ha dati. «Almeno ho salvato 350 euro» si schermisce con i lucciconi agli occhi, nonno karate dal gomito d’acciaio, ma dal cuore di marzapane.

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