venerdì 30 marzo 2012

Ostia come Dubai, una pista di sci tra le dune

La mattina in spiaggia, il pomeriggio sugli sci.Mare e neve insieme a Ostia?
Secondo il progetto made in Campidoglio è più che plausibile. Nel bilancio 2012, approvato mercoledì dal consiglio del XIII Municipio, spicca infatti una voce assai curiosa: un impianto da sci a due passi dal lungomare.
Un milione e 500 mila euro in project financing, per creare una pista con tanto di neve artificiale.
Il Pd ha gridato subito allo scandalo. Di «idea strampalata e malsana» parla il piddino Paolo Orneli sulla sua pagina di Facebook. «Un bilancio che taglia su scuole e sociale e presenta questo imbarazzante progetto - tuona il consigliere - è vergognoso». «Tra i progetti non c'è solo la pista da sci in stile Dubai, ma anche un parcheggio multipiano in pineta. - gli fa eco il capogruppo Pd Andrea Tassone - Alemanno e Vizzani non puntano a migliorare la qualità della vita ma a cementificare il territorio».
Altro che boutade dunque, quella che circa un anno fa venne discussa nella commissione Turismo di Ostia dal suo presidente, Augusto Bonvicini del Pdl. Che, di fronte alla marea di critiche se ne prende invece merito e paternità. «Non scherzavo - ribatte Bonvicini -. Oltre alla pista da sci, ho proposto anche il mini-golf. Lavoro e turismo». Per chiarire i fatti è intervenuto il presidente del XIII Municipio. «Solo fondi privati per l'impianto di sci - dice Vizzani - vale a dire a costo zero per l'Amministrazione». Prima di veder sciare turiste in bikini insomma, si dovrà verificare se l'idea è strategica per il Municipio e se è compatibile con gli strumenti urbanistici.
Fonte: Repubblica.it

mercoledì 28 marzo 2012

Infernetto: sorpreso dai carabinieri a rubare in un magazzino di via Tubre. Arrestato

I carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato, questa notte, un disoccupato romeno con l'accusa di furto aggravato.
Era da poco passata la mezzanotte quando, un carabiniere, libero dal servizio ed uscito dalla propria abitazione, ha udito degli strani rumori provenienti da un magazzino in via Tubre. Insospettito, il militare ha chiamato il 112 e, nel frattempo, si è recato sul posto per verificare quanto stava accadendo dove giunto ha sorpreso 4 malviventi che stavano fuggendo con il materiale che avevano appena rubato dal magazzino: una pompa dinamica a pistone per sollevamento, una centralina elettronica e un montacarichi.
Il militare si è qualificato e ha intimato l'alt; tre di essi sono riusciti a dileguarsi con la refurtiva nell'area verde limitrofa, mentre il quarto complice è stato raggiunto e arrestato dal militare dopo un breve inseguimento a piedi. 
S.A.F., 26enne romeno, senza fissa dimora, è stato processato questa mattina nelle aule del Tribunale di Ostia.
Intanto continuano senza sosta le ricerche dei suoi tre complici.
Fonte: RomaToday

lunedì 19 marzo 2012

Auguri a tutti i papà!

La festa del papà, come la intendiamo oggi, nasce nei primi decenni del XX secolo, complementare alla festa della mamma per festeggiare la paternità e i padri in generale. La festa è celebrata in varie date in tutto il mondo, spesso è accompagnata dalla consegna di un regalo al proprio padre.
La prima volta documentata che fu festeggiata sembra essere il 5 luglio 1908 a Fairmont in West Virginia, presso la chiesa metodista locale.[1] Fu la signora Sonora Smart Dodd la prima persona a sollecitare l'ufficializzazione della festa; senza essere a conoscenza dei festeggiamenti di Fairmont, ispirata dal sermone ascoltato in chiesa durante la festa della mamma del 1909, ella organizzò la festa una prima volta il 19 giugno del 1910 a Spokane, Washington. La festa fu organizzata proprio nel mese di giugno perché in tale mese cadeva il compleanno del padre della signora Dodd, veterano della guerra di secessione americana.
In Italia, come in molti Paesi di tradizione cattolica, la festa del papà viene festeggiata il giorno di San Giuseppe, padre putativo di Gesù. San Giuseppe, in quanto archetipo del padre e del marito devoto, nella tradizione popolare protegge anche gli orfani, le giovani nubili e i più sfortunati. In accordo con ciò, in alcune zone della Sicilia, il 19 marzo è tradizione invitare i poveri a pranzo. In altre aree la festa coincide con la festa di fine inverno: come riti propiziatori, si brucia l'incolto sui campi da lavorare e sulle piazze si accendono falò da superare con un balzo. Il dolce tipico della festa ha varianti regionali, ma per lo più a base di creme e/o marmellate, con impasto simile a quelle dei bignè o dei krapfen. In alcune regioni dell'Italia centro-meridionale, il dolce per questa festa è la zeppola (o zeppolella se in versione mignon) dalle origini antico romane: accompagnava la festività dei Liberalia, che si teneva nello stesso periodo dell'anno. Sono realizzate con pasta simile ai bignè, di forma schiacciata, e possono essere fritte o al forno; al di sopra viene posta di norma crema pasticcera e marmellata di amarene. Nell'Italia del nord, invece, dolce tipico della festività è la raviola (piccolo involucro di pasta frolla o pasta di ciambella richiuso sopra una cucchiaiata di marmellata, crema o altro ripieno, poi cotta al forno o fritta).

giovedì 8 marzo 2012

08 Marzo, Festa della Donna: cenni storici

La Giornata Internazionale della Donna (o Festa della Donna), celebrata l'8 marzo di ogni anno, ha l'obiettivo di mantenere vive la memoria storica sulle conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, da un parte, e la lotta contro le discriminazioni, le violenze subite dal sesso femminile, dall'altra.

Oggi come oggi, questa data, ha perso molto del suo vero significato, trasformandosi in una ricorrenza dai caratteri prettamente commerciali.
Storia
Oltre 20 mila camiciaie newyorkesi, dal 22 novembre 1908 al 15 febbraio 1909, sostennero un lungo sciopero per i diritti delle donne.
Questa manifestazione indusse delegate socialiste americane a proporre, durante la seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste (Copenaghen, 26-27 agosto 1910), l'istituzione di una giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne.
Da allora, negli USA, la giornata delle donne venne celebrata l'ultima domenica del mese di febbraio.
In Europa, invece, si "festeggiò" la prima volta il 19 marzo 1911. Secondo Aleksandra Kollontaj, la data fu scelta perché, in Germania, «il 19 marzo 1848, durante la rivoluzione, il re di Prussia dovette per la prima volta riconoscere la potenza di un popolo armato e cedere davanti alla minaccia di una rivolta proletaria. Tra le molte promesse che fece allora e che in seguito dimenticò, figurava il riconoscimento del diritto di voto alle donne».
In Russia (San Pietroburgo), la prima volta, si celebrò il 3 marzo 1913.
In Germania l'8 marzo 1914 («settimana rossa» di agitazioni, proclamata dai socialisti tedeschi).
In Francia, organizzata dal Partito socialista a Parigi, il 9 marzo 1914.
Durante la Prima Guerra mondiale la ricorrenza venne interrotta, fino a quando l'8 marzo 1917, a San Pietroburgo, le donne della capitale organizzarono una grande manifestazione per la fine della guerra.
Il successo dell'evento incoraggiò altre proteste di piazza fino al crollo dello zarismo.
Da allora, l'8 marzo 1917 è entrato nella storia come l'inizio della «Rivoluzione russa di febbraio» (l'8 marzo corrispondeva al 23 febbraio nel calendario giuliano).
Nacque così l'idea di istituire un giorno comune per tutti i paesi. La decisione venne presa durante la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste (14 giugno 1921) a Mosca: 8 marzo per la Giornata internazionale dell'operaia.
In Italia, la prima volta, venne celebrata il 12 marzo 1922, su iniziativa del Partito comunista d'Italia, perché era la prima domenica successiva all'8 marzo.
Leggende metropolitane
Dopo la Seconda Guerra Mondiale circolarono storie fantasiose sull'origine di questa data (l'8 marzo). Per esempio l'accostamento della Festa della Donna alla morte di centinaia di operaie rimaste chiuse in una fabbrica statunitense fantasma (di nome "Cotton" o "Cottons", a New York) che fu data alle fiamme l'8 marzo 1908.
Evento probabilmente confuso con un'altra tragedia, questa vera, del 25 marzo 1911: un incendio nella fabbrica Triangle, dove morirono 146 operai, uomini e donne -diverse erano emigrate italiane-.
Questo articolo si ispira ai contenuti presenti su Wikipedia, alla voce "Giornata Internazionale della Donna" (it.wikipedia.org/wiki/Giornata_Internazionale_della_Donna) rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License (www.gnu.org/copyleft/fdl.html).
Per leggere la storia dell'incendio del 25 marzo 1911, vedi: Incendio della fabbrica Triangle

giovedì 1 marzo 2012

Inferno Roma-Lido: Atac fa partire commissione d'inchiesta


Dal mare alla Piramide via Vitinia, Acilia, Ostia, il "trenino" della Roma Lido è una mezz'ora d'inferno. Guasti, ritardi, disagi che sembrano la guerra. Passeggeri lasciati a piedi, costretti a infinite attese o a viaggi che di umano hanno solo gli attori. Tutti accalcati in vagoni luridi dove a stento passa l'aria. Zero riguardo per anziani, bambini, donne incinta, disabili. Tutti attaccati in pochi metri sperando che quei trenta minuti passino il più rapidamente possibile. E per un mezzo che si ferma è pronta a partire la polemica. Oggi poi la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata particolarmente amara.
Scene da terzo mondo quelle comparse nei video on line: passeggeri in fila, uno dietro l'altro, che, evacuati dal "trenino" fermo tra Magliana e San Paolo per un guasto all'impianto di alimentazione, si avviano verso la stazione camminando sui binari. A piedi tra i sassi e le rotaie. Purtroppo non è uno scherzo. E' accaduto questa mattina e le vittime della folle traversata hanno riportato ovunque i loro racconti.
TESTIMONIANZE - "Ci hanno detto che il guasto sarebbe stato causato dal rovesciamento di un carrello ferroviario - ha raccontato un passeggero - è stata messa a disposizione una sola navetta per portarci alla stazione Piramide, dove era diretto il trenino, che era già stracolmo. Il problema è che c'era lo sciopero dei mezzi che ha creato altri disagi per ognuno di noi." "Oggi è stato il culmine di una situazione già quotidianamente disastrosa", hanno detto in coro alcuni passeggeri che si trovavano sul mezzo guasto dal quale dopo ore, tra malori e persone infuriate, i pendolari sono stati fatti scendere.
"Ci hanno fatto uscire a circa 500 metri dalla stazione e nessuno ci ha prestato assistenza. Ci siamo aiutati tra di noi, ma alcuni anziani sono rimasti sul treno perché non riuscivano a scendere. - racconta Alessandra - Sono partita da casa, in zona Casal Bernocchi, alle 8 e in ufficio a via Nazionale non sono mai arrivata. Siamo stufi". Le fa eco Paola, un'altra passeggera: "Sono stata costretta a prendermi un giorno di ferie. I treni non sono adeguati per accogliere un bacino di utenza così ampio". Così come Thomasz che su 'Facebook' scrive: "Sono vivo, probabilmente mi licenzieranno perché non sono andato a lavoro ma sono vivo. Già è qualcosa". Sì perché la giornata della Roma Lido è stata decisamente campale e, a ben vedere, le gocce che hanno fatto traboccare i convogli sono due.
DA ATAC - Al "trenino" bloccato tra Magliana e San Paolo si aggiunge un altro mezzo, adibito alla sola manutenzione, che alle prime luci dell'alba è "deceduto" costringendo gli altri treni a procedere su un unico binario e a frequenza ridotta. Su entrambi i guasti indagherà una commissione di inchiesta per accertare con la massima chiarezza cause e responsabilità, come stabilito dall'ad di Atac Carlo Tosti. Fatto ciò verranno adottati gli opportuni provvedimenti che avranno immediata efficacia disciplinare. Durante l'incontro già fissato presso la Regione Lazio con le associazioni dei consumatori, utenti e pendolari, Atac e Istituzioni illustreranno i programmi di potenziamento e sviluppo della linea. Già, proprio quei programmi e sviluppi che gli utenti aspettano da secoli e che sono stanchi di vedere rimandati.
POLEMICHE - "Basta interventi tampone, sono ancora insufficienti e inadatte le soluzioni preventivate". Così tuona il 'Comitato Utenti Metro Roma Lido' che parteciparà il 7 marzo all' incontro con i vertici Atac. "Chiediamo investimenti sui sistemi di comunicazione - continuano dal Comitato - e in particolar modo nelle stazioni di raccordo con la linea B. Procedure chiare e trasparenti in caso di guasti tecnici o di altra natura che permettano a noi utenti ed al personale di conoscere in tempo reale lo stato dell'arte del servizio".
Sulla scarsità del servizio concordano a pieno dall'opposizione. "La linea si guasta sempre - attaccano il consigliere comunale Massimiliano Valeriani e il consigliere del XIII municipio Giuseppe Sesa - è poco o niente mantenuta, inoltre mancano i treni e quelli che circolano si rompono di continuo. È una situazione inaccettabile, una roba da terzo mondo. Speriamo che ora Alemanno ammetta le sue responsabilità e non si dia la colpa di queste interruzioni e malfunzionamenti che accadono ogni giorno o al destino cinico o baro a alla Protezione Civile".
Fonte: RomaToday.it

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Addio a Lucio Dalla e grazie delle emozioni che mi hai regalato

Lucio Dalla è morto per un attacco cardiaco a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava per una serie di concerti. 
Il 4 marzo avrebbe compiuto 69 anni. 
A lui, che ha saputo regalarmi delle emozioni bellissime espresse sotto forma di musica, va il mio personale e sentito addio.
Mi mancherai, ma la tua musica resterà per sempre a farmi compagnia.
Andrea
Oggi, ad un giorno dalla tua scomparsa, mi manchi ancora di più. Non esiste modo più bello di gardare al futuro ed andare avanti che ricordare un testo splendido ed attualissimo di una tua canzone.
FUTURA:
Chissà chissà domani
su che cosa metteremo le mani
se si potrà contare ancora le onde del mare
e alzare la testa
non esser così seria, rimani
i russi, i russi gli americani
no lacrime non fermarti fino a domani
sarà stato forse un tuono
non mi meraviglio
è una notte di fuoco
dove sono le tue mani
nascerà e non avrà paura nostro figlio
e chissà come sarà lui domani
su quali strade camminerà
cosa avrà nelle sue mani.. le sue mani
si muoverà e potrà volare
nuoterà su una stella
come sei bella
e se è una femmina si chiamerà futura.
Il suo nome detto questa notte
mette già paura
sarà diversa bella come una stella
sarai tu in miniatura
ma non fermarti voglio ancora baciarti
chiudi i tuoi occhi non voltarti indietro
qui tutto il mondo sembra fatto di vetro
e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio.
Di più, muoviti più fretta di più, benedetta
più su, nel silenzio tra le nuvole, più su
che si arriva alla luna,si la luna
ma non è bella come te questa luna
è una sottana americana
Allora su mettendoci di fianco,più su
guida tu che sono stanco, più su
in mezzo ai razzi e a un batticuore, più su
son sicuro che c'e' il sole
ma che sole è un cappello di ghiaccio
questo sole è una catena di ferro
senza amore, amore, amore, amore.
Lento lento adesso batte più lento
ciao, come stai
il tuo cuore lo sento
i tuoi occhi così belli non li ho visti mai
ma adesso non voltarti
voglio ancora guardarti
non girare la testa
dove sono le tue mani
aspettiamo che ritorni la luce
di sentire una voce
aspettiamo senza avere paura, domani
Chissà chissà domani
su che cosa metteremo le mani
se si potrà contare ancora le onde del mare
e alzare la testa
non esser così seria, rimani
i russi, i russi gli americani
no lacrime non fermarti fino a domani
sarà stato forse un tuono
non mi meraviglio
è una notte di fuoco
dove sono le tue mani
nascerà e non avrà paura nostro figlio
e chissà come sarà lui domani
su quali strade camminerà
cosa avrà nelle sue mani.. le sue mani
si muoverà e potrà volare
nuoterà su una stella
come sei bella
e se è una femmina si chiamerà futura.
Il suo nome detto questa notte
mette già paura
sarà diversa bella come una stella
sarai tu in miniatura
ma non fermarti voglio ancora baciarti
chiudi i tuoi occhi non voltarti indietro
qui tutto il mondo sembra fatto di vetro
e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio.
Di più, muoviti più fretta di più, benedetta
più su, nel silenzio tra le nuvole, più su
che si arriva alla luna,si la luna
ma non è bella come te questa luna
è una sottana americana
Allora su mettendoci di fianco,più su
guida tu che sono stanco, più su
in mezzo ai razzi e a un batticuore, più su
son sicuro che c'e' il sole
ma che sole è un cappello di ghiaccio
questo sole è una catena di ferro
senza amore, amore, amore, amore.
Lento lento adesso batte più lento
ciao, come stai
il tuo cuore lo sento
i tuoi occhi così belli non li ho visti mai
ma adesso non voltarti
voglio ancora guardarti
non girare la testa
dove sono le tue mani
aspettiamo che ritorni la luce
di sentire una voce
aspettiamo senza avere paura, domani

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