mercoledì 30 novembre 2016

Ecco l’Eur mai visto: il bunker e 19 chilometri di gallerie!

Se ne parla da almeno settant'anni. Senza alcun costrutto, però se ne parla. L’ultima in ordine di tempo a tirare fuori questa storia è stata Giorgia Meloni, durante la campagna elettorale perduta contro Virginia Raggi. «Il centro di Roma va decongestionato da uffici e ministeri, che devono andare in periferia. Io sposterei anche gli uffici del Campidoglio in altri luoghi», ha detto davanti alle telecamere del Corriere Tv la ex candidata di Fratelli d’Italia a sindaco di Roma. Spostare i ministeri, trasferire le funzioni amministrative, traslocare perfino la politica: idea tanto semplice quanto geniale, probabilmente risolutiva per una città disastrata come la capitale d’Italia.
Peccato che sia sempre stato soltanto un sogno. Eppure anche noi avevamo la nostra piccola Brasilia, organizzata, accogliente e spaziosa: l’Eur. Una città satellite dove avremmo potuto agevolmente collocare tutte le funzioni direzionali pubbliche di uno stato moderno. Ben collegata al centro urbano con una strada a grande scorrimento, la Cristoforo Colombo, e con una linea di metropolitana. Di più: dagli anni Sessanta anche vicina all'aeroporto intercontinentale di Fiumicino. Questo è l’Eur. Un posto perfetto per metterci i ministeri, gli uffici delle amministrazioni periferiche, il quartier generale del Comune. Perfino il Parlamento. Sarebbe stata l’evoluzione naturale del piano urbanistico voluto da Benito Mussolini per il ventennale della marcia su Roma con l’occasione dell’Esposizione universale del 1942: che non si sarebbe mai svolta.
Una vetrina clamorosa della città eterna, capace di sbalordire i visitatori con la citazione in chiave razionalista dei due simboli universali di Roma come il Colosseo e San Pietro. Quel piano del 1938, affidato a Marcello Piacentini, si rivelò un’opera immane. Impossibile non sospettare una velata voglia di competizione con quello che stava accadendo in Germania, dove Adolf Hitler aveva incaricato Albert Speer di progettare la nuova Berlino: il cui simbolo sarebbe stata la gigantesca Sala del popolo con una cupola di 250 metri di diametro e alta più di 300 metri che avrebbe rappresentato l’estremità di un asse viario largo 120 metri. Sappiamo di sicuro che quando Mussolini vide il progetto dell’Eur criticò il fatto che l’attuale Cristoforo Colombo, strada di collegamento con la città, fosse «troppo stretta». Ma mentre la nuova Berlino di Speer non avrebbe mao visto la luce, il quartiere dell’Eur invece sì. Completato, anzi, dopo la fine della seconda guerra mondiale al pari di altre iniziative urbanistiche del fascismo (in questo caso assolutamente micidiali) come via della Conciliazione. Ed è proprio in quel momento che si è persa la grande occasione.

L’Eur sarebbe stato dunque il posto perfetto per modernizzare una capitale già intasata in modo sconclusionato dai ministeri e dalla politica. Senza alcun disegno logico se non quello, fermamente perseguito fin dall'inizio dai Savoia, di sovrapporre i segni del nuovo dominio a quelli del vecchio potere temporale. Segni forti e indelebili, come l’asse dei ministeri che da Porta Pia arriva ancora oggi fino al Quirinale. Ma che non hanno mai fatto i conti con il trascorrere del tempo. Basta dire che al momento del trasferimento della capitale da Firenze a Roma gli apparati ministeriali del Regno d’Italia contavano poco più di 4 mila dipendenti. Oggi sono quaranta volte tanto. Un posto tanto perfetto, l’Eur, che si era anche pensato a una rete viaria sotterranea per collegare i vari palazzi. Una rete sorprendente e misteriosa, completata anch’essa nel dopoguerra, che misura qualcosa come 19 chilometri.

Ci siamo entrati con le telecamere del Corriere tv e i lettori possono trovare sul nostro sito, insieme ad altre fotografie meravigliose come quelle in questa pagina, un video con le immagini di quei canali sotterranei e di altri luoghi sconosciuti del quartiere, qual è un bunker antiaereo perfettamente conservato sotto l’attuale sede dell’Eur spa. Oggi quelle gallerie ospitano le condotte che portano l’acqua pompata dal laghetto antistante il grattacielo dell’Eni al serbatoio sopraelevato conosciuto come il Fungo e da qui la distribuiscono per l’irrigazione delle zone verdi e una serie di utenze. Negli anni Sessanta fu progettata anche una linea di trasporto interna su rotaia: una microscopica metropolitana di quartiere, anch'essa sotterranea, utilizzabile da piccoli gruppi di persone per trasferirsi da una zona all'altra dell’Eur.
L’avevano battezzata «traslatore», ma restò un disegno sulla carta. Anche perché nel frattempo si era pensato di fare lo Sdo: il Sistema direzionale orientale, una specie di Défense all’amatriciana dove collocare tutte le funzioni amministrative. Peccato soltanto che la nostra Défense esistesse già, all’Eur. E che lo Sdo non sia mai nato, su quei terreni poi sbranati dall'abusivismo e dall'incuria urbanistica. Non che qualche ministero non sia poi arrivato all’Eur. Ci avevano portato quello delle Finanze, e poi anche quello delle Poste. Sempre, però, con iniziative del tutto estemporanee mai inserite in un disegno complessivo e soprattutto organico. E comunque in una situazione di disordine totale, che ha trasformato l’Eur in un ibrido: un po’ direzionale, un po’ residenziale, un po’ non si sa. Non si sa, appunto. Ma questa, ahimè, non è una costante solo romana. L’ Italia intera è il Paese del «non si sa»...
Fonte: www.corriere.it

Il (difficile) mestiere di genitore, ecco come è cambiato il rapporto con i figli

«Il mestiere più difficile del mondo (genitori)»: questo è il titolo del libro che nasce da una collaborazione fra Massimo Ammaniti e il giornalista Paolo Conti.
Fare il genitore è senz'altro complicato. Lo stesso Freud, in uno scritto del 1937, lo riteneva un mestiere impossibile, perché i risultati dell’educazione sono imprevedibili e i figli possono prendere strade inaspettate. Può succedere che un bambino proveniente da un ambiente colto e ricco di risorse prenda una direzione profondamente diversa, come capita alle piante che crescono in una serra. Ma può anche avvenire che il figlio di una famiglia senza molte risorse culturali ed educative raggiunga grandi risultati. Quando si ha un bambino non si può ipotecare il suo futuro, come scriveva lo stesso Freud, e forse proprio per questo è difficile fare il genitore, perché non si riesce a determinare il futuro dei figli. Oppure è un lavoro impossibile perché i genitori, inconsapevolmente, vorrebbero figli uguali a loro stessi, una specie di prolungamento narcisistico, ma alla fine sono costretti a riconoscerne l’individualità.

«Il gesto spontaneo»
È un mestiere molto difficile perché non ci si può sostituire ai figli, né pretendere di costruirli come vorremmo, e non possiamo neppure spianare loro la strada perché evitino di commettere i nostri errori. Occorre accettare anche i propri limiti di genitori e non sempre è facile
Questo non vuol dire che non ci si debba occupare dell’educazione dei figli. Il compito dei genitori è estremamente importante perché devono preparare il terreno in cui i figli cresceranno e poi li devono curare e amare, favorendone attitudini e potenzialità, come scrisse lo psicoanalista inglese Donald Winnicott, sostenendo «il gesto spontaneo» del bambino, aiutandolo a riconoscere il proprio sé. E se i figli prendono una strada diversa da quella che si attendono i genitori, continueranno a mantenere il suggello di quello che gli è stato trasmesso, proprio come nella parabola del figliol prodigo. E questa molteplicità di percorsi apre un ventaglio di possibilità non solo nel campo dell’apprendimento dei bambini, ma anche dal punto di vista evoluzionistico. La varietà nei comportamenti dei bambini ne favorisce infatti l’adattamento, in un mondo in rapido cambiamento, mentre i modelli più conformistici hanno una flessibilità limitata.

Le nuove famiglie
Gli scrittori hanno cercato di capire come sono cambiate negli ultimi anni le famiglie, che hanno assunto configurazioni molto diverse, da quelle più tradizionali a quelle con un unico genitore, oppure con genitori dello stesso sesso. Sono tramontati i nuclei del passato con sei, sette, addirittura otto figli, quasi un piccolo reggimento guidato da una madre e da un padre. 
Le famiglie si sono ristrette, i figli che nascono sono pochi, quando ci sono, uno o due al massimo. Ma anche i genitori sono cambiati: i padri sono oggi più capaci di prendersi cura della prole fin da subito e addirittura seguono la gravidanza della compagna partecipando ai corsi, alle ecografie. Anche le madri sono cambiate, circa la metà di loro lavora e deve cercare di trovare un non facile compromesso fra carriera e impegni familiari
E i bambini? Si trovano a vivere in una realtà diversa rispetto al passato, immersi fin dai primi giorni nella vita dei genitori, che li portano assieme a loro in pizzeria o sul motorino. È inevitabile che i confini fra le generazioni tendano a sfumare, si è tutti sulla stessa barca, per cui è più difficile staccarsi quando i figli raggiungono l’adolescenza.

I diritti dei bambini
Nel libro ci cerca di avere una doppia ottica, affrontando da una parte il mondo dei genitori, soffermandosi su come costruiscono le relazioni con i figli, e dall'altra individuando quali sono i bisogni, le acquisizioni, le peculiarità dei bambini nelle varie fasi dello sviluppo. Si è preferito utilizzare la parola «bambino» per evitare inutili ripetizioni, intendendo con questo termine sia i bambini sia le bambine. Nei differenti capitoli si prendono in considerazione le capacità e le competenze, dalle capacità inter-soggettive all'attaccamento e alla regolazione affettiva. Il libro conclude ampliando la visione ai diritti dei bambini e agli impegni che la comunità dovrebbe assumersi per sostenerne la crescita e lo sviluppo sociale. Soprattutto i primi mille giorni di vita, quelli che vanno dalla gravidanza al secondo anno, sono fondamentali per la costruzione della personalità e gli investimenti sociali, in questa fase, hanno una ricaduta positiva anche in termini economici. 
Ci piace pensare che, come il libro è nato da un dialogo fra autori, possa essere letto come un dialogo aperto fra autori e i lettori.
Fonte: www.corriere.it

lunedì 28 novembre 2016

Vaticano: albero di Natale 2016 a Piazza San Pietro, inaugurazione il 9 dicembre

È arrivato questa notte dal Trentino l'albero di Natale 2016 di Piazza San Pietro, in Vaticano.
L'albero, un abete rosso tagliato lo scorso 13 novembre nelle Foreste del Lagorai, è stato donato dal comune di Scurelle. È alto 25 metri.
L'inaugurazione dell'albero di Natale 2016 di Piazza San Pietro sarà venerdì 9 dicembre. L'albero rimarrà acceso fino a domenica 8 gennaio.
Il Vaticano comunica anche alcune informazioni sulle lampadine led utilizzate:
sull'albero ci saranno 18.000 lampadine con tecnologia led di cui 1.400 ad effetto scintilla, per un consumo di soli 1,7 KW.
Il 9 dicembre verrà inaugurato anche il presepe di Piazza San Pietro, che quest'anno viene da Malta.
Fonte: 06blog.it

Referendum Costituzionale del 03 Dicembre 2016: servizi elettorali

Domenica 4 dicembre 2016 è stato convocato un referendum popolare, ai sensi dell’ articolo 138 secondo comma della Costituzione, per l’approvazione del testo della legge costituzionale concernente "Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione" approvato dal Parlamento in seconda votazione a maggioranza assoluta ma inferiore ai due terzi dei membri di ciascuna Camera e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016.
Per esprimere il proprio voto, l'elettore dovrà recarsi al seggio con la sua tessera elettorale e un documento di riconoscimento.


Coloro che dopo la partecipazione al voto del 4 dicembre 2016, avessero esaurito gli spazi disponibili nella tessera elettorale, potranno presentarsi al Municipio per la sostituzione da lunedì 5 dicembre.
La tessera elettorale non ha costi ed è rilasciata a vista.
Fonte: Comune.roma.it

giovedì 24 novembre 2016

Sciopero Roma: venerdì 25 Novembre a rischio bus e metro.

Sarà un venerdì 25 novembre nero, a Roma, per lo sciopero che coinvolgerà i treni, bus e metro. Lo sciopero riguarderà principalmente tutto il trasporto ferroviario nazionale ma anche ATAC come annuncia la segreteria territoriale di Cambia-Menti M410 che ha deciso di incrociare le braccia per 24 ore. 

Inizia così un lungo week end per i pendolari romani che si concluderà con la sospensione della tratta Metro B e B1 di domenica. Lo sciopero prevede le fasce di garanzia, servizio attivo sull'intera rete ossia da inizio servizio (compreso il servizio dei bus notturni nella notte 24/25 novembre) alle ore 8.30 e dalle ore 17 alle ore 20.

Il servizio sull'intera rete non sarà garantito, quindi, dalle ore 8.30 alle ore 17 e dalle ore 20 alle ore 5 (riguarda anche il servizio notturno nella notte 25/26 novrembre) del giorno 26 novembre.

Nella notte 25/26 novembre non saranno garantite le corse delle linee A e B della metropolitana, le corse delle linee bus e tram 8, 115, 913 e le corse delle linee bus notturne (da N1 a N28). Durante lo sciopero, nelle stazioni delle linee metroferroviarie che resteranno, eventualmente attive non sarà garantito il servizio di montascale, ascensori e scale mobili. Non sarà garantito il servizio delle biglietterie

Sempre per venerdì 25 novembre lo stesso sindacato Cambia-Menti ha proclamato anche una protesta di 4 ore, dalle 8:30 alle 12:30, che interesserà le linee di bus periferiche gestite dalla società Roma Tpl.
Fonte: Romatoday-it

mercoledì 23 novembre 2016

Infernetto: armati di pistola rapinano il Conad, poi la fuga

Infernetto: armati di pistola rapinano il Conad, poi la fuga

Attimi di paura ieri all'Infernetto in via Pietro Castrucci per una rapina al supermercato Conad. Due uomini, con il volto travisato dal casco, sono entrati nell'esercizio commerciale e, armati di pistola, hanno minacciato le cassiere. 

"Dateci i soldi". Arraffato il denaro, i due sono poi fuggiti a bordo di uno scooter. "Hanno fatto tutto in pochi minuti. Una rapina lampo, sembrava fossero italiani", racconta un testimone a RomaToday. Allertati, sul posto, sono giunti i Carabinieri della locale Compagnia che hanno iniziato le indagini. 

Dopo aver ascoltato alcuni testimoni i militari hanno acquisito le immagini di video sorveglianza del Conad. Il bottino, secondo i primi rilievi, sarebbe di circa mille euro. Ora è caccia ai rapinatori.
Fonte: Romatoday.it

Ostia, pesca illegale al Pontile: sub multato di 4mila euro

Pesca illegale ad Ostia e Fiumicino. Nella tarda serata di ieri, a seguito di una segnalazione pervenuta al numero blu 1530 alla sala Operativa, l'equipaggio della motovedetta classe 831 della Capitaneria di Porto di Roma ha sequestrato una rete da pesca, posta da ignoti pescatori di frodo vicino all'imboccatura di Fiumara Grande, foce del fiume Tevere.

Nei giorni scorsi, gli uomini della Guardia Costiera di Roma, unitamente al personale della Delegazione di Spiaggia di Ostia, sempre dopo segnalazione al numero blu 1530, si sono recati presso il Pontile, al fine di verificare la presenza di due sub intenti ad effettuare pesca subacquea in orario notturno.

Giunti sul posto, i Militari hanno riscontrato la presenza in acqua di un solo sub che dirigeva verso nord, il quale monitorato per circa due ore è emerso dall'acqua presso Largo delle Sirene in possesso di 1 fucile con fiocina, arpione per polpi, 2 retini da pesca di colore bianco e 1 coltello subacqueo.

Il personale della Capitaneria di Porto di Roma, coadiuvato da quello della Delegazione di Spiaggia di Ostia, dopo aver identificato il pescatore subacqueo con l'ausilio di una pattuglia della Polizia di Stato, presente in zona per altro reato, ha proceduto al recupero e successivo sequestro amministrativo del fucile disarmato e degli attrezzi da pesca depositati sull'arenile.

I Militari hanno quindi elevato una sanzione amministrativa pari a 4mila euro nei confronti del trasgressore, per aver effettuato pesca subacquea notturna e sequestrato gli attrezzi da pesca, procedendo poi a rigettare immediatamente i ricercati ricci di mare pescati ancora vivi.
Fonte; Ostiatoday.it

lunedì 21 novembre 2016

Torri dell'Eur, il no di Telecom è ufficiale. Berdini se la prende con Caudo

E' di nuovo polemica sul progetto di restauro delle Torri dell'Eur. Dopo il via libera del Tar ai lavori bloccati nel luglio scorso dagli uffici capitolini, la partita sembrava riaperta. E invece le dichiarazioni di venerdì scorso dell'amministratore delegato dell'azienda di telecomunicazioni Flavio Cattaneo hanno confermato che la decisione è ufficiale: Tim non ha intenzione di proseguire per questa strada. "Per quanto riguarda le Torri dell'Eur la scelta è determinata dall'impossibilità di avere gli uffici entro il 31 dicembre 2017, quindi noi abbiamo già espresso ufficialmente la nostra posizione. Ci stringeremo dove siamo" ha affermato Cattaneo a margine di un evento in una scuola a Tor Bella Monaca.
Nessun passo indietro, quindi, nonostante il tribunale amministrativo abbia annullato la revoca in autotutela del permesso a costruire il 29 luglio scorso e quindi confermato tutte le autorizzazioni per proseguire con il cantiere. Troppo tardi, forse, visto che a permettere a Telecom di sfilarsi dalla joint venture con Cassa depositi e prestiti (la società che possiede le Torri, la Alfiere spa, è per metà di Telecom e per metà di Cdp) sarebbe stata proprio una data: il 30 settembre 2016. In base ad una clausola, entro questa data i permessi sarebbero dovuti essere tutti sul tavolo. Ma così non è stato. 

IL PIANO DI BERDINI: LA DELIBERA IN CONSIGLIO

Il cantiere delle Torri dell'Eur, dopo anni di abbandono per un progetto mai portato a termine, quello di demolizione degli uffici e ricostruzione in case di lusso a marca Renzo Piano, rischia di tornare al punto di partenza. L'assessore all'Urbanistica Paolo Berdini punta il dito contro la precedente amministrazione: "Tim non va nelle torri dell'Eur? Chietedetelo ai responsabili che hanno governato la città prima di noi" la sua reazione. Lo stesso Berdini, nel corso di una commissione capitolina sul tema, aveva definito la procedura di approvazione dell'iter "fantasiosa" tanto da scrivere una nuova delibera, che dovrebbe arrivare presto in Assemblea capitolina, che conferma la volontà di restaurare le Torri risolvendo però il nodo del contributo che la società privata dovrebbe versare nelle tasche del Campidoglio. 
Attacca l'opposizione: "L'assessore Berdini non dica bugie" esordisce il consigliere Pd Giulio Pelonzi. "Soprattutto non scarichi su altri i propri errori. Oggi siamo di fronte ad una triste vicenda con finale già annunciato. Il blocco dei lavori di restauro delle torri dell'Eur è stato deciso e imposto a luglio quando era già in carica". Poi prosegue: "Le decisioni prese dall'assessore hanno alimentato nei mesi scorsi diversi interrogativi circa le incognite che lo stop al restauro avrebbe prodotto. I rilievi, tutti inascoltati, sono stati avanzati soprattutto dai consiglieri di opposizione ma anche la maggioranza non è sembrata del tutto convinta della scelta scellerata intrapresa. L'8 novembre scorso il Tar del Lazio ha riconosciuto la fondatezza del ricorso della società Alfiere e implicitamente anche i rilievi presentati dal Pd e dalle altre opposizioni. Ora la decisione Telecom di declinare l'interesse per la nuova sede con l'aggravio che venga meno anche il restauro, tanto atteso dai cittadini, e che avrebbe dovuto cancellare quella che da anni passa per la Beirut capitolina".
Se, come sembra, la decisione di Telecom sarà irrevocabile la partita delle Torri si riapre. Di fronte a questa eventualità, al termine della commissione dello scorso 28 ottobre, l'assessore Berdini non si era detto preoccupato: "Alfiere potrà proseguire con il restauro anche senza Telecom” continua. “Telecom può anche decidere di abbandonare il progetto ma non credo sarà difficile trovare un altro locatore per quegli immobili".
Fonte: Romatoday.it

Infernetto, genitori e bambini rifanno il look alla scuola materna di via Bedollo

In barba a tutte le previsioni meteo, che presagivano tempesta, si è svolto domenica mattina sotto un caldo sole, il Retake presso la scuola materna di via Bedollo all'Infernetto. Oltre 100 partecipanti tra genitori, nonni e insegnanti di bambini molto piccoli felici di decorare quegli oltre 100 metri di muro che fino a ieri simboleggiavano il degrado.

I volontari dell'Infernetto fanno parte del gruppo RetakeRoma Axa Casalpalocco Infernetto e collezionano da circa 2 mesi grandi successi.
Quello di stamattina è il primo evento con Ama e Pics per loro.  
La risposta dei residenti al messaggio Retake è stata incredibile, queste le parole dell'amministratrice del gruppo Leandra Gargiulo: "Devo esprimere i miei più sentiti ringraziamenti oltre che ai genitori, nonni, zii, bimbi e maestre, alla responsabile della Scuola Katia Lo Presti che in prima persona ha sorriso ed abbracciato l'iniziativa quale momento di condivisione e di insegnamento di ciò che è il senso civico e di aiuto reciproco, che una Comunità scolastica e cittadina deve coltivare giorno dopo giorno".
"Grazie ai Retakers dell'Infernetto che negli ultimi due mesi hanno dato grande prova di senso civico e di volere un cambiamento per il proprio Quartiere. Grazie inoltre ai Retakers giunti da altri gruppi Ostia, Axa Casalpalocco e Dragona. Alla Croqqer Italia che si è unita nella ricerca di persone per questo recupero svoltosi in forma totalmente volontaria con i suoi volontari giunti da piazza Bologna. - si legge ancora - Fondamentale è stato l'aiuto della GreenGarden Service di Nino Elisii che per la terza volta ci ha assistito con i suoi giardinieri e i suoi mezzi. Grazie a Patrizio Bellanti, della Petali e Petali, che ha donato piantine aromatiche e fiori, e che è pronto ad aiutare il gruppo dei Retakers dell'Infernetto nelle prossime iniziative. Infine, ma non per ultimo, grazie all'associazione culturale Arts and Crafts di Elisabetta Giambanco per il sostegno nella realizzazione di disegni che i piccoli bambini divertendosi hanno eseguito".

Fonte: Ostiatoday.it

Palocco, fuggono all'alt e sparano ai carabinieri

Inseguimento con sparatoria ieri mattina tra i quartieri Axa e Malafede. Secondo quanto riferito, alle 7 circa una Mercedes con a bordo almeno due persone, non si è fermata a un posto di controllo in via Pindaro all'Axa ed è stata inseguita e bloccata da una pattuglia del nucleo radiomobile carabinieri di Ostia su via Cristoforo Colombo all'altezza del civico 1670, zona Malafede.

A quel punto dall'interno della Mercedes sono stati esplosi due colpi d'arma da fuoco in direzione dei carabinieri che hanno risposto al fuoco. L'automobile ha poi ripreso la fuga sulla Cristoforo Colombo in direzione Roma. Nessuno è rimasto ferito.Ricerche in corso.
Fonte: IlMessaggero.it

giovedì 17 novembre 2016

Ostia, 23 novembre 2016: vigilesse e poliziotte in campo contro la violenza sulle donne

Una partita di calcetto femminile tra la squadra della Polizia Locale di Roma Capitale e la squadra della Polizia di Stato in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne. Succede ad Ostia, il prossimo mercoledì 23 alle 20, al campo sportivo dell'Ostiamare in via Giovanni Amenduni 15.

L'iniziativa è svolta al di fuori dell'orario di servizio dal personale femminile del Comando del X Gruppo Mare che, autofinanziandosi, ha organizzato l'evento acquistando le divise sportive con uno stemma del Comune di Roma per mero spirito di appartenenza.

"La partita nasce dall'esigenza di far capire alla cittadinanza che le istituzioni ci sono, si impegnano attivamente e sostengono la donna combattendo ogni forma di violenza. Invitiamo i cittadini a sostenerci, l'evento è gratuito", si legge in una nota dei vigili di Ostia. 

All'evento parteciperà anche il personale dell'Ospedale Grassi dove da poco è attivo lo "Sportello Rosa" presso il quale le donne che hanno subito violenza hanno la possibilità di essere assistite e le associazioni a tutela della donna.
Fonte: Romatoday.it

mercoledì 16 novembre 2016

Multe, arriva Nuvola: per gli automobilisti fuorilegge non ci sarà scampo

L'incubo degli automobilisti ora si chiama Nuvola It urban security-street monitoring, un dispositivo in dotazione ai vigili urbani che è in grado di segnalare in tempo reale diverse infrazioni, come il passaggio nelle zone a traffico limitato, la mancata revisione del veicolo, la sosta irregolare o l'assicurazione scaduta. Come ricorda lo Studio Cataldi, Nuvola darà inoltre la possibilità di identificare eventuali veicoli rubati e sottoposti a fermo o a sequestro amministrativo, vigilando soprattutto in zone ed orari di particolare flusso veicolare.

Di fatto, sono in arrivo nuove multe e nuovi introiti per le casse comunali. Il sistema, sviluppato da Telecom Italia per ora è stato adottato dal comune di Pisa, ma presto potrebbe essere preso in considerazione da altri comuni. Il software (street monitoring), oltre ad effettuare il lavoro dello Street control (sostanzialmente per le soste vietate) monitora in tempo reale anche la regolarità della copertura assicurativa e della revisione dei veicoli intercettati, offrendo la possibilità al personale della municipale di elevare sanzioni quasi immediate in caso di violazione.

A bordo dell'auto della polizia municipale ci sarà una telecamera per analizzare tutti i veicoli. Basta il numero di targa e verranno immediatamente rilevate tutte le irregolarità. E le multe partiranno in tempo reale. Inoltre il sistema black e white list verificherà la posizione di tutti i veicoli che non rispettano gli ingressi nelle zone a traffico limitato.
Fonte: http://motori.ilmessaggero.it/

martedì 15 novembre 2016

Infernetto, dalla Regione un presidio sanitario nell'ex chiesa San Tommaso

Un nuovo presidio sanitario nel X Municipio, precisamente all'Infernetto. E' questa l'iniziativa dei consiglieri regionali Riccardo Agostini (PD) e Gianluca Quadrana (LZ) promotori del provvedimento che hanno annunciato come il Consiglio regionale del Lazio abbia approvato un ordine del giorno sottoscritto da rappresentanti di tutti i gruppi consiliari affinché venga istituito un presidio sanitario permanente presso l'entroterra di Ostia.

"L'Infernetto è un quartiere che necessita di una struttura sanitaria e ha visto crescere in misura esponenziale la propria popolazione negli ultimi anni. - si legge in una nota - Per questo chiediamo che la Asl Roma 3, d’accordo con la Regione Lazio, predisponga l’iter e si adoperi affinché Roma capitale metta a disposizione della comunità uno stabile già individuato per diventare la sede del presidio sanitario".

Si tratta dell'ex parrocchia San Tommaso, già proprietà del Vicariato acquisita dal Dipartimento Periferie e affidata al Dipartimento Patrimonio. "Associazioni e comitati di quartiere  - concludono Agostini e Quadrana - hanno più volte manifestato la necessità di un presidio sanitario e il Municipio X, già nel 2013, ha approvato una determinazione che individuava lo stabile quale luogo ideale".

Ci si domanda ora se la Regione avrà anche i fondi per pagare il personale e se, in un territorio con già l'ospedale Grassi, la Casa della Salute di Ostia, inugurata di recente proprio dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, e la Asl di Casal Bernocchi sia questa una scelta in linea con le esigenze della cittadinanza.
Fonte: Ostiatoday.it

lunedì 14 novembre 2016

La "Superluna" a Roma: dove vederla stasera, 14 novembre 2016 (meteo permettendo)

Anche a Roma sarà visibile stasera la cosiddetta "Superluna", ovvero lo spettacolo della Luna distante solo 356.509 km dalla Terra.
I romani dovranno guardare il cielo oggi, 14 novembre 2016: la Luna sarà (relativamente) vicinissima e avrà dunque una luminosità particolare.

Il meteo a Roma stasera prevede qualche nuvola e si spera che le condizioni atmosferiche non disturbino lo spettacolo unico, che si ripeterà a questi livelli solo tra 18 anni.

Per chi volesse assistere alla Superluna con tutti gli strumenti professionali a disposizione, l'Accademia delle Stelle propone un'osservazione pubblica e gratuita: la sede della scuola di astronomia è a Via Laurentina, angolo Via delle Montagne Rocciose, presso la parrocchia San Gregorio Barbarigo.

Meteo permettendo, l'appuntamento all'Accademia delle Stelle è dalle 19.30 alle 21.00. In caso di maltempo le osservazioni saranno rimandate a domani, martedì 15 novembre.
Fonte: blog06.it

Sciopero, a Roma martedì 15 novembre nero: metro e bus a rischio

Tra gli utenti dei mezzi pubblici romani ci si prepara ad una giornata nera. E' infatti in programma martedì 15 novembre lo sciopero dei trasporti indetto da Orsa Tpl, Faisa Confal, Usb, Sul-Ct e Utl. I sindacati hanno ieri confermato l'agitazione.

GLI ORARI DELLO SCIOPERO DEI MEZZI DEL 15 NOVEMBRE 
Per quanto riguarda le modalità dello sciopero di martedì, saranno assicurate le fasce di garanzia previste dalla legge. Ciò significa che le corse dovranno essere garantite dall'inizio del servizio diurno e sino alle 8,30 e poi dalle 17 alle 20. Possibili stop si potrebbero comunque verificare anche sui bus notturni, nella notte tra martedì e mercoledì.  Nessuna agitazione in programma per Cotral e Ferrovie dello Stato.

SCIOPERO 15 NOVEMBRE SCIOPERO LINEE BUS DI PERIFERIA 
Nella stessa giornata del 15 novembre, però, è prevista un’altra agitazione, di 4 ore dalle 8,30 alle 12,30, indetta da Filt Cgil, Filt Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal, che riguarderà la società Autoservizi Tpl Srl (ex società Fonti) che fa parte del consorzio Roma Tpl. A rischio sarà il servizio delle linee di bus 030, 036 (che servono la zona di Cesano) e 778 che collega il Torrino all’Eur. Regolare il servizio sulle altre 100 linee gestite sempre dalla Roma Tpl: 08, 011, 013, 013D, 017, 018, 022, 023, 024, 025, 027, 028, 031, 032, 035, 037, 039, 040, 041, 042, 044, 048, 049, 051, 053, 054, 055, 056, 057, 059, 066, 078, 086, 088, 135, 146, 213, 218, 226, 235, 314, 339, 340, 343, 344, 349, 404, 437, 441, 444, 445, 447, 502, 503, 505, 543, 546, 548, 552, 555, 557, 657, 660, 663, 665, 701, 701L, 702, 703L, 710, 711, 720, 721, 763, 764, 767, 771, 775, 777, 787, 789, 808, 889, 892, 907, 907L, 908, 912, 982, 985, 992, 993, 998 e 999, C1 e C19.

In Roma Tpl va però sottolineato il clima di incertezza derivante dal mancato pagamento degli stipendi. Oggi, 14 novembre, è in programma un incontro tra azienda sindacati e Campidoglio. Si spera che la situazione si sblocchi altrimenti i lavoratori non escludono la possibilità di un blocco delle linee. 
SCIOPERO 15 NOVEMBRE 2016: LE MOTIVAZIONI
Motivo dello sciopero del 15 novembre indetto da Orsa Tpl, Faisa Confal, Usb, Sul c.t. e Utl, la mancata possibilità per i dipendenti Atac, definiti "figli di un Dio minore", di giudicare con un referendum l'accordo del 17 luglio 2015, "così come hanno già fatto i lavoratori Cotral". Nulla di fatto dunque nell'incontro con l'Assessora alla Mobilità di Roma Capitale, Linda Meleo: un confronto che non ha dato i frutti sperati.

"Viene loro negato il diritto di 'validazione' tramite referendum, come avvenuto in Cotral e al Comune di Roma, di un accordo che ha stravolto le loro vite lavorative e sociali. Dopo una giornata intera, passata a confrontarci dialetticamente con l’Assessora Meleo sull’opportunità, anche  per l’attuale amministrazione comunale, di poter far pronunciare i lavoratori di Atac sull’accordo di II° livello del 17 luglio 2015, siamo stati costretti ad arrenderci. Non c’è stato nulla da fare" - scrivono le sigle sindacali parlando di "diniego incomprensibile da parte di un rappresentante di un movimento che, della trasparenza e del coinvolgimento responsabile dei cittadini a scelte partecipate, ha fatto il suo agire politico". 

"Temiamo che dietro il diktat 'il referendum non s'ha da fare' vi siano i soliti noti che nell'ultimo ventennio hanno contribuito al saccheggio dell’azienda. In Atac - incalzano i Sindacati - non registriamo alcuna discontinuità sia di democrazia, sia di presa di distanza dal 'sistema' che l’ha portata sull'orlo del baratro. Altro che risanamento!". 

Da Orsa Tpl, Faisa Confal, Usb, Sul c.t. e Utl le scuse per i disagi che con lo sciopero del 15 novembre si ripercuoteranno sulla cittadinanza "ma non possiamo subire l’ennesimo abuso - si giustificano i lavoratori in mobilitazione - senza esser costretti ad utilizzarlo come unico legittimo strumento conflittuale per il riconoscimento di un sacrosanto diritto"
Fonte: corriere.roma.it

venerdì 11 novembre 2016

Cirque du Soleil con "Amaluna" a Roma (Tor di Quinto): date, prezzi e biglietti

Il Cirque du Soleil ritorna a Roma con il suo nuovo spettacolo "Amaluna". La grande produzione toccherà l'Italia l'anno prossimo, con date solo nella capitale a partire dal 29 aprile 2017.
"Amaluna" sarà a Roma per un mese circa: quattro settimane per poter assistere all'opera creata dalla regista Diane Paulus. Protagoniste assolute di "Amaluna" sono le donne:
"Una misteriosa isola abitata da sirene.
Dopo aver festeggiato il compleanno della maggiore età della figlia tributando onori alla femminilità, al rinnovamento, alla rinascita e all'equilibrio, la regina Prospera scatena una tempesta.
Alcuni giovani approdano sull'isola e si innesca cosi un'epica storia d’amore tra la figlia di Prospera e un coraggioso giovane corteggiatore. Il loro amore dovrà essere messo alla prova.
In pieno stile Cirque du Soleil, "Amaluna" è una storia d'amore acrobatica con cinghie aeree, teeterboard, parallele asimmetriche e il magico globo d'acqua, all'interno del quale si esibirà Miranda.
Il titolo è l'unione di due parole: Ama, che in molte lingue significa madre, e Luna che come in italiano indica il satellite della Terra ed è simbolo della femminilità. La parola, che è anche il nome dell'isola misteriosa, evoca così il rapporto madre-figlia".
Amaluna sarà in scena dal 29 aprile e per tutto maggio 2017 a Tor di Quinto, dove sarà allestito il tendone Gran Chapiteau.

I biglietti per assistere a Amaluna a Roma saranno in vendita a partire dal 25 novembre.

mercoledì 9 novembre 2016

Incidente su via Cristoforo Colombo, strada chiusa e traffico in tilt

Strada chiusa e incidente oggi 09 novembre su via Cristoforo Colombo. Un tamponamento a catena, dalle cause ancora da accertare è avvenuto all'altezza di via di Malafede dove la Polizia Locale di Roma Capitale, per permettere i soccorsi, ha disposto la chiusura temporanea della strada in direzione Roma intorno alle ore 15:30 circa
Secondo una prima ricostruzione nell'impatto sarebbero rimaste coinvolte tre auto e un autocarro. Ancora da chiarire le esatte dinamiche del sinistro. Sul posto, oltre ai vigili, anche due ambulanze del 118.

A causa dell'incidente sulla Colombo, le linee 070 e 709 direzione Eur Fermi sono deviate su via di Acilia, via Ostiense, via di Decima, viale dell'Oceano Indiano e viale dell'Oceano Pacifico, come riferisce Atac.
Tanti i disagi al traffico. La pattuglia del Gpit, solitamente operante nella zona semaforica della Colombo, si è dovuta infatti spostare sul luogo dell'incidente per i rilievi del caso. 
Nel frattempo gli automobilisti, si aggiornano vicendevolmente, in diretta, attraverso il gruppo Facebook 'C'è vita sulla Colombo'. "All'altezza della tenuta del Presidente siamo bloccati", scrive Paolo. "Prendete via Ostiense o via del Mare se siete in tempo" avverte Luca.
Fonte: Romatoday.it

Acilia, incendio in una villa quadrifamiliare: due famiglie evacuate

Paura nella notte ad Acilia per un incendio scoppiato in via Giovanni Leonardi. Alle 23:45 circa quattro squadre del Comando di Roma dei Vigili del Fuoco sono intervenute a Acilia per spegnere le fiamme di un sottotetto di una villa quadrifamiliare.

NESSUN FERITO - Il personale intervenuto ha provveduto a circoscrivere l'incendio evitando il propagarsi di tutto il sottotetto. Al termine dell'intervento sono state dichiarate inagibili due dei quattro appartamenti. Non ci sono feriti o intossicati.

FAMIGLIE EVACUATE - Due nuclei familiari composti da sette persone al momento non possono rientrare nei loro alloggi. Al termine dell'intervento sì è provveduto alla messa in sicurezza dell'area coinvolta dall'incendio. L'intervento e terminato alle ore 2 circa di oggi 9 novembre 2016. Ancora non si conoscono le cause del rogo.
Fonte: Romatoday.it

martedì 8 novembre 2016

In centomila chiusi nelle loro stanze. Ragazzi che si ritirano dalla società

Ritiro sociale è un’espressione ancora poco nota. La utilizzano psicologi e operatori delle Onlus per definire i comportamenti del segmento più fragile dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano. Per avere un’immagine immediata di cosa significhi il ritiro sociale si può pensare a un ragazzo barricato nella sua cameretta con le tapparelle abbassate, il computer sempre acceso, musica e libri, il cibo consumato lì in una segregazione auto-imposta. Il fenomeno è molto conosciuto in Giappone — li chiamano hikikomori — ed è iniziato negli anni 80. Riguarda per lo più maschi primogeniti e il primo sintomo è la rinuncia a frequentare la scuola. Motivo: la pressione della società che chiede una competizione alla quale il giovane risponde negandosi. Le stime nipponiche variano da 400 mila a 2 milioni di coinvolti, il trend però è in crescita. Anche da noi la prima manifestazione del ritiro sociale è l’auto-esclusione dalla scuola, annunciata ai genitori una mattina a sorpresa senza segnali premonitori. Le stime italiane sono di 100 mila ragazzi — un altro primato europeo di cui non essere fieri — ma ovviamente non è facile elaborare dati così delicati. A monitorare il fenomeno sono realtà come la cooperativa Minotauro, che ha pubblicato di recente un testo dedicato ai ritirati e dal titolo eloquente: «Il corpo in una stanza». Anche in Italia a essere colpiti sono molto più i maschi perché a loro è stata trasmessa un’identità fortemente condizionata dal ruolo sociale e dal successo lavorativo.
L’annuncio a sorpresa
I corpi in una stanza non hanno «voce» e l’unica strada per capirne di più è riannodare il filo partendo dai racconti dei genitori. Così abbiamo fatto, organizzando un focus group nella sede del Corriere a Milano. Rompe il ghiaccio Carmen: «Una sera che non dimenticherò mai, Sandro si è seduto sul mobile della cucina e mi ha detto: da domani a scuola non ci vado più, e così è stato. Era in quarta liceo. Per tre anni è vissuto nella sua camera, ha piantato il calcio, è diventato vegano e ha smesso anche di mangiare a tavola con la famiglia». Racconta Giulia, un’altra mamma: «Marco ha finito il liceo regolarmente, i guai sono arrivati dopo. Ha lavorato come venditore per un’azienda, ma dopo diversi mesi non gli hanno voluto riconoscere un contratto e non l’hanno pagato. E da lì ha spento la luce, si è rifiutato di continuare gli studi e ha introiettato un senso di vergogna e inadeguatezza. Voleva fare il deejay e adesso l’unica compagnia che ha scelto è la musica». Si inserisce Nicoletta: «Francesco un giorno mi ha confessato che andare a scuola era diventato un incubo quotidiano. Si è ritirato in camera e si è costruito una rete di amici virtuali in diverse città, ha perfezionato l’inglese ubriacandosi di serie tv e non ne ha voluto più sapere dell’istituto turistico. L’ultima delusione è stata l’impossibilità di essere assunto in un hotel, che pure lo avrebbe preso, perché ancora minorenne». Le storie raccolte si assomigliano molto e evidenziano il fallimento del rapporto con la scuola, l’assenza dei padri, la vergogna nei confronti dei compagni di classe, la creazione di circuiti di socializzazione a distanza.
Genitori e insegnanti
«La scuola non raccoglie il dolore» sostiene Carmen. I giovani che per qualche motivo incontrano la sofferenza negli anni della crescita — un incidente, una malattia, la separazione conflittuale dei genitori — rimangono segnati e il sistema scuola non riesce a reincluderli, aumentando le loro probabilità di diventare Neet. Nel focus group il giudizio sulla scuola è stato materia incandescente: i genitori raccontano episodi di insensibilità degli insegnanti, di demotivazione professionale, di trasmissione di un senso di inadeguatezza e la conseguenza è l’aumento del tasso di dispersione. L’abbandono scolastico è la prima fabbrica di Neet e infatti cresce (è al 15%) in corrispondenza con l’aumento del tasso di disoccupazione. Secondo la ricerca della onlus WeWorld denominata «Ghost», proprio perché dedicata ai ragazzi-fantasma, un quarto di loro ha alle spalle iter scolastici accidentati. Se i conflitti con la scuola potevamo prevederli il focus group ha evidenziato un’altra costante: la totale assenza dei padri. Il genitore maschio di fronte al ritiro sociale del figlio si scopre impotente e cede spesso alla tentazione di squalificarlo. Lo considera un fannullone, un incapace, un «disfunzionale». In uno dei casi il padre ha addirittura diseredato il figlio e persino sul sostegno economico i papà si eclissano. La gestione del ritiro pesa tutta sulle madri, che delle volte trovano maggiore aiuto nei nuovi compagni di vita, più disponibili dei veri padri. Ci sono anche casi in cui le donne maturano un senso di auto-colpevolizzazione, come Nicoletta che si chiede «se non ho sbagliato, è come se l’avessi tenuto nella pancia anche dopo la nascita impedendogli così di crescere». «Economicamente è stato un disastro — riepiloga Giulia — ho dovuto vendere una casa che avevamo ereditato e tentare di costruire un percorso formativo. Un curriculum di speranza che lo aiutasse un giorno a reinserirsi». Se è vero che i padri latitano, una funzione di supplenza la ricoprono le Onlus del terzo settore, che partono dal sostegno psicologico e poi si incaricano di stimolare il ragazzo per fargli recuperare interesse per il mondo reale fuori dalle quattro mura. In questo modo sperano di farlo transitare negli altri segmenti di Neet, i ragazzi che fanno volontariato oppure che si aggrappano alla pratica sportiva per socializzare. «Attacchiamoli alla vita» è il leitmotiv degli operatori.
L’aiuto della Rete
È poi singolare come di fronte alle sconfitte dei soggetti «caldi» — la famiglia e la scuola — il «freddo» Internet, l’elettronica impersonale e mangia-privacy, diventi una ciambella di salvataggio, un assistente sociale h24. La virtualità attenua la vergogna sociale, ne riduce l’impatto fisico, il filtro del computer rassicura e lascia sempre aperta la via di fuga. Smaterializza le amicizie e riduce il rischio delle delusioni. Sono nate così pagine Facebook e chat di Skype per gli hikikomori italiani con più di mille iscritti. «Francesco ha sempre subito le dinamiche di gruppo perché maturo di testa e piccolo nel fisico, sulla Rete invece ha trovato amici a Firenze, Bari e Roma. Più grandi di lui con i quali gestisce ore e ore di chiacchiere al computer» racconta Nicoletta. La spiegazione degli psicologi è che nella dimensione virtuale i giovani ottengono le gratificazioni che la vita reale ha negato loro. Come l’offesa di non ricevere nemmeno una risposta formale agli Sos che inviano a pioggia sotto forma di curriculum e lettere di presentazione ad aziende, centri per l’impiego e possibili datori di lavoro. Gli stessi studiosi motivano il carattere prevalentemente maschile del ritiro sociale — le ragazze in Giappone sono solo il 10% — con la trasmissione al femminile di un’idea di realizzazione del sé più larga e sfaccettata e non riconducibile agli stereotipi del successo/identità lavorativa. È un lascito di genere — e non un’esperienza maturata sul campo — che però funziona da anticorpo, evita di aggiungere esclusione a esclusione.
Ragazze e maternità
Non vuol dire che l’intero universo Neet — oltre i ritirati — non sia colorato di rosa, ma le traiettorie sono differenti: incide molto la maternità attorno ai 20 anni, la scelta di restare a casa con i figli e non presentarsi sul mercato del lavoro. Se i genitori dei ritirati sociali di fronte al compito che si para loro davanti lottano per non disperarsi, anche gli altri padri e madri dell’universo Neet finiscono per essere spaesati. Come sintetizza Lucia Tagliabue di Jointly, una rete di orientamento professionale: «Non sanno che consigli dare ai loro ragazzi perché il mondo del lavoro viaggia a una velocità diversa e temono di risultare iperprotettivi o eccessivamente rigidi nelle imposizioni ai ragazzi».
Fonte: Corriere. it

lunedì 7 novembre 2016

Ostia: condanne per gestione spiagge, c'è "aggravante del metodo mafioso„

Diciassette anni di reclusione per Aldo Papalini, ex direttore dell'ufficio tecnico dell'allora XIII Municipio e undici anni e mezzo per Armando Spada. Sono le richieste di condanna avanzate dal pubblico ministero Mario Palazzi nell'ambito del processo sulla gestione delle spiagge di Ostia e di appalti pubblici sul lungomare a partire dal 2012.

Anche altre cinque imputati rischiano condanne che vanno dagli 8 anni e mezzo sollecitati per il luogotenente della Marina Militare Cosimo Appeso, ai sei anni e mezzo chiesti per Ferdinando Colloca. Cinque anni e mezzo sono stati invece richiesti per Damiano Facioni, consigliere della società "Bluedream srl" e per Matilde Magno. Per l'imprenditore Angelo Salzano, il pm ha invece chiesto un anno e mezzo di reclusione.

I reati contestati, a seconda delle singole posizioni, sono "abuso d'ufficio, turbativa d'asta, falso ideologico, concussione e corruzione" ed anche in alcuni casi è ipotizzata "l'aggravante del metodo mafioso". Il Campidoglio e la Regione Lazio hanno chiesto un risarcimento dei danni.

L'affidamento della gestione dello stabilimento balneare 'Orsa Maggiore' è una delle questioni al centro del processo. Prima era assegnato al Cral dell'Ente Poste, poi Papalini secondo quanto detto dal pm Palazzi "ha disposto dapprima la revoca e la decadenza della concessione per poi riaffidarla immediatamente ad altro operatore, individuato attraverso una procedura ad evidenza pubblica, in appena 5 giorni, ad una società costruita quasi sul momento".

Per questa vicenda, Papalini, Spada e Appeso erano finiti in carcere, mentre per gli altri erano stati disposti gli arresti domiciliari. I legali della Regione Lazio e del Comune di Roma hanno spiegato: "Le azioni di questi clan creano un forte pregiudizio per il sistema economico locale e determinano uno stato di incertezza, insicurezza e di scetticismo nei cittadini di fronte all'agire della pubblica amministrazione".
Fonte: Ostiatoday.it

giovedì 3 novembre 2016

Acilia, tubatura rotta da un mese: strada allagata

Una tubatura rotta da quasi un mese e mai aggiustata. Succede ad Acilia dove il Codacons denuncia una nuova situazione di degrado che sta caratterizzando in questi giorni il quartiere.
I residenti hanno infatti segnalato all’associazione un grave disservizio registrato in via Giovanni Armandi: da più di 25 giorni la strada sarebbe letteralmente allagata, a causa probabilmente della rottura di una tubatura dell’acqua.
"Ci chiediamo come sia possibile che in 25 giorni il problema non sia stato ancora risolto – afferma il vicepresidente Giovanni Pignoloni – e ci rivolgiamo direttamente al Prefetto Vulpiani, affinché verifichi i fatti così come segnalati e accerti le responsabilità di eventuali omissioni o ritardi nella risoluzione del problema".
"Purtroppo la situazione di degrado in cui versa Acilia non pare migliorare: ai nuovi disagi per i residenti si aggiungono vecchie problematiche mai risolte, come il caso del sottopassaggio in via dei Romagnoli, vera e propria terra di nessuno abbandonata oggi all’incuria e ai vandali, al punto da renderlo inutilizzabile per i cittadini", conclude Pignoloni.
Fonte: Ostiatoday.it

mercoledì 2 novembre 2016

Roma, Musei capitolini aperti di notte il sabato

Concerti, incontri e degustazioni animeranno le visite notturne ai Musei Capitolini per cinque sabati, dal 5 novembre al 3 dicembre. L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema progetto cultura. Al costo simbolico di un euro a biglietto, dalle 20 alle 24, sarà possibile ammirare le bellezze del museo e le mostre in corso. Sulla terrazza Caffarelli poi, saranno organizzate degustazioni di prodotti del territorio laziale a cura di Agro Camera e la caffetteria Capitolina resterà aperta e a disposizione del pubblico fino alle 24.
Ogni sabato sera sarà all'insegna di un tema diverso: il primo appuntamento verrà dedicato al jazz, le cui note attraverseranno a ciclo continuo le sale del museo. Il sabato successivo le opere in mostra prenderanno vita con gli attori di Teatro di Roma, che guideranno i visitatori attraverso un percorso immaginario che si concluderà nell’Esedra di Marco Aurelio dove verranno recitati brani del pensiero filosofico dell’imperatore romano.
E ancora: il 19 un museo sonoro accoglierà i visitatori in questa serata realizzata in collaborazione con l’Accademia Nazionale Santa Cecilia.
Il 26 spazio al gusto con un suggestivo percorso di degustazione e abbinamenti tra vino, opere d’arte e musica guidato da Antonio Paolini. Si chiude il 3 dicembre con una serata dedicata alla moda con installazioni, performance, percorsi e visite animate passeggiando tra le sale dei Musei Capitolini con l’Accademia di Belle Arti.
Utilizzando l'hashtag #dedicalarte i visitatori potranno condividere una loro foto con un'opera del museo e partecipare al contest organizzato dai Musei Capitolini. I tre scatti che riceveranno più like vinceranno un ritratto dal vero con la propria opera del cuore che sarà realizzato da un allievo dell’Accademia di Belle Arti nel corso della serata conclusiva.
Fonte: repubblica.roma.it

Venerdì 4 novembre 2016, sciopero generale intera giornata

Venerdì 4 novembre 2016 è stato proclamato, dalla Confederazione Unitaria di Base (CUB) dall'Unione Sindacale Italiana AIT (USI-AIT), uno sciopero generale per l’intera giornata di tutte le categorie pubbliche e private, per i turnisti compreso il primo turno montante.
Per la stessa giornata il Sindacato Generale di Base (SGB) ha comunicato l’adesione allo sciopero.
In tale occasione si potrebbero verificare disagi presso le strutture pubbliche.
Fonte: Comune.roma.it

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