martedì 2 maggio 2017

Roma, pasticcio Nuvola: spostata di 2 metri e il marciapiede occupa la strada

Per molti è un segreto di Pulcinella, per altri sarà l'ennesima sorpresa alla romana. Dopo l'inaugurazione in pompa magna voluta in gran fretta, i costi lievitati, le polemiche dello stesso progettista, un'altra ombra si getta sulla Nuvola di Fuksas: l'edificato non combacia con il permesso di costruire. Per una serie di errori c'è stata una traslazione, uno spostamento dell'intero complesso di circa due metri. Due metri che assumono proporzioni importanti, dato che restringono viale Europa, una delle quattro strade che confinano con il Nuovo Centro Congressi.
Non si tratta solo di un evidente intralcio al traffico, ma dell'interruzione della visuale prospettica dall'Archivio Centrale di Stato alla basilica dei Santi Pietro e Paolo, ai due estremi del lungo viale tutelato a livello architettonico e urbanistico dalla Sovrintendenza di Stato, così come tutto il quartiere Eur.

Apparentemente, nell'arco degli otto anni di costruzione, nessuno - non il progettista, non i costruttori Condotte spa, né il proprietario dell'immobile Eur spa, né Comune o Polizia Locale - si è accorto dell'incongruenza. E oggi la questione rimbalza tra la società Eur e dipartimento e assessorato all'Urbanistica di Roma Capitale. Un impegno non da poco per il neo assessore Luca Montuori, che, nonostante sia informato del problema, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito. Forse perché l'operazione finora è stata gestita in riservatezza, evitando comunicazioni scritte.
Gli unici rilevamenti effettuati di recente - di cui Repubblica è entrata in possesso - confermano la non conformità tra progetto approvato ed effettiva occupazione di suolo. Ma l'errore si può rilevare anche a occhio nudo. Basta posizionarsi su viale Europa poco prima del Nuovo Centro Congressi (dal lato dell'albergo, la Lama) e seguire la linea di mezzeria della carreggiata. Si crea una strettoia in contiguità con il nuovo edificio: ma l'ingombro non è solo costituito dalla recinzione del cantiere. È il nuovo marciapiede, già arredato da alberi e lampioni, ad occupare buona parte del viale.

Eliminando i metri "abusivi" che invadono la strada nevralgica per la viabilità locale rimarrebbe una risicata striscia di meno di un metro e mezzo da destinare ai pedoni. Inammissibile pensare che la gente debba camminare in fila indiana davanti a una struttura che si propone come un gioiello dell'architettura capitolina, peraltro in una via dove il resto dei marciapiedi sono larghi almeno 3 metri.
Al di là della responsabilità dell'errore in fase di cantiere - il direttore dei lavori è cambiato in corso d'opera - occorrerà trovare il denaro per la demolizione/ricostruzione, a cui si aggiunge la preoccupazione di comunicare all'architetto Fuksas che la sua creatura, già costata almeno 363 milioni di euro tra spese di progettazione e oneri concessori, dovrà subire delle modifiche. Infatti non si tratta solo di eliminare un pezzo di marciapiede e di allargarlo a ridosso della Lama. Nella zona che risulterebbe in linea con il resto del viale, infatti, c'è un dislivello di circa un metro, dovuto all'emergere della struttura dei sotterranei. Da escludere, dunque, la demolizione, perché intervenendo in una parte strutturale verrebbe messa in discussione la stabilità dell'edificio. Da lì l'idea di una passeggiata sopraelevata: un percorso su cui camminare più in alto rispetto al livello del viale. Ma sono solo ipotesi, al momento.

L'unica segnalazione su un eventuale restringimento della carreggiata è giunta a inizio anno da parte del IX Municipio, che chiedeva ragguagli sui tempi di smantellamento del cantiere che, da protocollo, è iniziato l'11 gennaio 2017. Ma quasi quattro mesi dopo, jersey e orsogril sono ancora al loro posto. L'impasse impedisce a Eur spa di ottenere l'agibilità per l'opera e dunque di poter procedere alla vendita dell'hotel, fondamentale per rimpinguare le casse dell'ente che per finanziare la Nuvola è già dovuto ricorrere alla vendita di alcuni suoi asset come l'Archivio di Stato e il Museo Pigorini. L'unica certezza è che ci sarà la necessità di una forte volontà politica per risolvere la questione, ed evitare che il cantiere rimanga tale per ancora parecchio tempo. Rimane un punto interrogativo su come la Nuvola possa cominciare a ospitare eventi entro il 2018.
Fonte: Repubblica.it

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