lunedì 8 maggio 2017

Incendio Pomezia, focolai e fumo nella Eco X. Confermata la presenza di amianto

E' un lento ritorno alla normalità quello di Pomezia dopo l'incendio che da venerdì mattina sta interessando il deposito dell'Eco X sulla Pontina vecchia. Il rogo viene definito dai vigili del fuoco ormai sotto controllo, con focolai attivi, ma in via di spegnimento grazie al lavoro svolto per tutta la giornata di ieri e per tutta la notte. Ancora ieri sera diversi residenti segnalavano l'attività delle fiamme all'interno del capannone che, con il calare della notte, diventano più visibili. Il comando di via Genova informa che sono 35 i pompieri impegnati al momento per spegnere il rogo. Si sta procedendo in particolare allo smassamento e raffreddamento dei materiali all'interno dello stabilimento di smaltimento di materiali in plastica e carta. Insomma una situazione che, rispetto a venerdì e sabato, si può definire sotto controllo.

C'è però l'altro aspetto della vicenda che preoccupa, ovvero le conseguenze sulla salute. Ieri la conferma che nelle coperture del tetto della Eco X di Pomezia era presente dell'amianto incapsulato. A dirlo ai microfoni del Tgr Lazio è stato il direttore del dipartimento prevenzione della Asl Roma 6, Mariano Sigismondi. Il dirigente ha aggiunto che "si dovrà valutare l'effetto del calore su questa particolare sostanza. Al momento – ha concluso – non abbiamo elementi che possano far destare preoccupazioni, almeno a livello acuto, nell'immediatezza del momento".

Oggi alle 13 nella sede del Comune di Pomezia ci sarà una riunione tra il sindaco Fabio Fucci e i tecnici della Asl ed Arpa Lazio. L'incontro è stato voluto dal primo cittadino "per concordare eventuali iniziative" legate alla presenza di amianto nel sito per la raccolta di rifiuti Eco X andato a fuoco venerdì.

CODACONS - Il Codacons presenterà oggi stesso un nuovo esposto alla Procura della Repubblica di Velletri. Scrive il presidente Rienzi: "A seguito delle notizie emerse nelle ultime ore, secondo cui i residenti avrebbero più volte segnalato al Sindaco di Pomezia e al capo dei Vigili Urbani i rischi derivanti dall'accumulo di plastica e immondizia nel cortile della società, senza tuttavia ottenere alcuna risposta, crediamo sia doveroso estendere le indagini nei confronti del Comune di Pomezia e degli enti responsabili, Polizia Municipale e Asl, alla luce delle possibili fattispecie di concorso in incendio, disastro ambientale, diffusione di sostanze tossiche e omissione di atti d’ufficio – spiega il presidente Carlo Rienzi – Un passo necessario per verificare se le istituzioni locali abbiano avuto eventuali responsabilità nell'incidente, e per capire se sia stato fatto tutto il possibile per evitare l’incendio". "Chiediamo inoltre alla Procura di Velletri di acquisire tramite sequestro tutta la documentazione (bolle di accompagnamento, fogli di scarico, ecc.) relativa alla merce trattata presso lo stabilimento Eco X, al fine di accertare la possibile presenza di materiale pericoloso per la salute umana",  aggiunge Rienzi.

La situazione, ad ogni modo, secondo Regione Lazio e Arpa è sotto controllo: "I valori dell'aria sono entro i limiti di legge", fanno sapere. "I dati rilevati dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria situate nel comune e nella provincia di Roma e quelli rilevati dal mezzo mobile posizionato nel centro abitato di Albano Laziale non hanno evidenziato superamenti dei limiti previsti". 

Dati confermati anche dalla sindaca di Roma Virginia Raggi che, con un post su Facebook, ha ieri rassicurato i romani. Se la passa peggio, invece, Pomezia con il sindaco Fabio Fucci che ha firmato l'ordinanza che chiude le scuole per oggi e domani. 

Proprio Pomezia prova a tornare alla normalità. Un week end da città fantasma. Poche le persone in strada. Prese d'assalto le farmacie per l'acquisto di mascherine. Scene viste anche sul litorale, da Anzio fino ad Ostia, anche se in misura minore. In tanti nel week end hanno accusato difficoltà respiratorie, bruciore a gola ed occhi. Un via vai quasi ininterrotto ai pronto soccorsi dell'ospedale Sant'Anna di Pomezia, del San Giuseppe di Albano Laziale, del Colombo di Velletri e dal Grassi di Ostia. Situazioni su cui la Asl ancora non prende una posizione. Insomma nulla che sia, ufficialmente, riconducibile all'emergenza in corso ma comunque situazione da monitorare.

Ansia anche per le nostre tavole. I laboratori del ministero dell'agricoltura hanno controllato campioni di frutta e verdura nelle zone di Fondi, Cisterna e Latina, dove sono coltivate zucchine, pomodori, ortaggi e i kiwi, orgoglio locale esportato in tutto il mondo. A rischio anche fagioli, fave, piselli,e ciliegie, pesche e albicocche. 

La aree più interessate sono Aprilia e Latina, Pomezia e le coltivazioni a campo aperto di patate, lattuga e zucchine di Ardea saranno esaminate nei laboratori. E poi c'è la diossina provocata dalla bruciatura dei rifiuti è una sostanza altamente tossica (oltre che cancerogena) e contaminando acqua, terreno e piante, passa quindi nel grasso degli ovini e di conseguenza nel loro latte e nella carne. 

Il commissario straordinario del Comune di Ardea, Antonio Tedeschi, ha infatti firmato un’ordinanza di "divieto di raccolta degli ortaggi e di pascolo degli animali nel territorio comunale distinto in un raggio di 5 chilometri dal luogo dell'incendio". E' quanto scaturito da una richiesta pervenuta ufficialmente dalla Direzione del dipartimento di prevenzione della Asl Roma 6.

 A tutela dei produttori è quindi scesa in campo Coldiretti che annuncia: "Ci costituiremo parte civile per chiedere il ristoro dei danni diretti, indiretti e di immagine subiti. I 5 chilometri di interdizione restringono la zona ai soli 4.000 ettari vicini all'impianto di stoccaggio e sollevano da ogni preoccupazione una vasta area di produzione agricola che comprende 21 comuni, si estende per oltre 100.000 ettari e che registra la presenza di almeno 150 aziende".
Fonte: Ostiatoday.it

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