venerdì 26 giugno 2015

29 giugno: San Pietro e Paolo, Patroni di Roma

La ricorrenza del 29 giugno è festeggiata nella città di Roma per i propri santi patroni, ma fino al 1977, San Pietro e Paolo, era una festa nazionale. Sono molti i cittadini che in questa circostanza si pongono questa domanda: ma chi è, e perché la festa del Santo Patrono?

Forse, la risposta può essere così riassunta, così come è definita dall’Enciclopedia Italiana: “Il santo patrono è un santo, canonizzato dalla Chiesa, che una diocesi, città, comunità religiosa o altro gruppo di fedeli, ha scelto come suo particolare intercessore presso Dio e che onora con speciale devozione. Questa elezione può essere stata determinata da varie ragioni storiche: ad es., dal fatto che il santo patrono è nativo di quel dato luogo, che vi ha dimorato molto tempo, che vi è sepolto, che è appartenuto a quella comunità, ecc. Vi sono anche i santi patroni per determinate attività o condizioni della vita: ad es., S. Cecilia è la patrona della musica, S. Lucia per la sanità degli occhi, S. Camillo de Lellis dei moribondi, ecc.

Le origini dei patroni della città eterna, risalgono al primo secolo, perché secondo la tradizione San Pietro morì crocifisso a Roma, con la testa verso il basso, sotto l’imperatore Nerone tra il ’64 e il ’67, presso il circo Caligola sul Colle Vaticano, e nello stesso periodo anche San Paolo morì martire, ma a differenza di Pietro fu decapitato, alle Acque Salvie all’Ostiense, perché era un cittadino romano.

La tradizione popolare e secolare, di festeggiare i Santi Pietro e Paolo, oltre che per il ricordo e la devozione religiosa per i due Apostoli, si è caratterizzata con l’istituzione della “Girandola di Castel Sant’Angelo”: una grande pioggia di fuoco colorato, così come l’aveva immaginata Michelangelo e perfezionata il Bernini, raccontata con dovizia di particolari da Charles Dickens, dai sonetti del Belli e dalle stampe del Piranesi.

I “Fiori di fuoco,” così venivano chiamati, raddoppiati dai riflessi del fiume Tevere, ben visibili da Ponte Sant’Angelo, dai lungoteveri e da tutti i ponti dei rioni della città dell’Urbe, vicino al Vaticano. Nacque, questo spettacolo antico, nel 1481, per volontà di Papa Sisto IV ( il primo Pontefice ligure del Quattrocento, generale dell’ordine francescano, con la fama di uomo retto e laborioso), tale usanza fu sospesa nel 1861, ed era partecipata da uomini e donne provenienti da tutti i paesi europei.

Oggi, è ripresa la rievocazione storica della “Girandola”, in occasione del 29 giugno, che è vista da persone provenienti da tutto il mondo, per assistere ai fuochi d’artificio, al posto dei Fiori di fuoco.

Chi erano e che personalità avevano i due santi patroni di Roma?

Pietro, morì dopo aver predicato il Vangelo per tutta la vita. Dai racconti degli evangelisti abbiamo il ritratto di un uomo dal forte carattere, controverso, pieno di debolezze e forse proprio per questo così umano, così vicino a noi. Gesù gli diede il ruolo di fondatore della Chiesa universale ( di cui è patrono), chiamandolo Pietro, proprio per distinguere la sua particolare missione, quella di essere la “pietra” su cui fondare la sua chiesa (il suo nome originario era Simone).

Paolo di Tarso, ha avuto una influenza storica nell’elaborazione della teologia cristiana davvero enorme: mentre i vangeli si occupano prevalentemente di narrare le parole e le opere di Gesù, le lettere paoline definiscono i fondamenti dottrinali del valore salvifico della sua incarnazione, passione, morte e resurrezione, ripresi dai più eminenti pensatori cristiani dei due millenni successivi. Per questo motivo alcuni studiosi contemporanei lo considerano come il vero fondatore del Cristianesimo.

Importante, è inoltre ricordare che l’ Italia, ha come santi patroni san Francesco d’Assisi e santa Caterina da Siena, nominati da Papa Pio XII, il18 giugno 1939; mentre tre santi e tre sante sono i patroni d’Europa: due monaci, Benedetto e Cirillo; un ecclesiastico, Metodio; tre donne mistiche impegnate nel sociale: la nobile Brigida di Svezia, francescana, la domenicana Caterina da Siena e la filosofa, ebrea e carmelitana Edith Stein (Teresa Benedetta della Croce), sono stati dichiarati compatroni d’Europa, da Papa Giovanni Paolo II, il 1° ottobre 1999.

Nel giorno di San Pietro e Paolo, chi vive a Roma non può ignorare i patroni delle nostre due patrie: quella italiana e quella europea, attraverso la testimonianza di persone speciali come i santi patroni.

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