mercoledì 8 dicembre 2010

Rapporto Cittalia: a Roma va la maglia nera delle emissioni di CO2


Quanto inquinano le città italiane? E qual'è il prezzo delle emissioni di anidride carbonica che producono ogni giorno? Oggi abbiamo cifre e dati. Elaborati da Cittalia, il centro studi dell'Anci, l'associazione nazionale dei comuni italiani. 

Quest'anno il tradizionale rapporto sui maggiori centri urbani del nostro paese – di cui pubblichiamo una anticipazione - si concentra sull'ambiente e mette Roma al primo posto per emissioni di CO2. Da sola, la capitale incide per il 35% delle emissioni prodotte dalle 15 città prese in considerazione; la poco onorevole medaglia d'argento spetta a Milano con il 12,7% e quella di bronzo a Torino con l'11%. Se al centro e al sud è soprattutto il traffico ad alzare il livello di CO2, al nord il principale responsabile è il gas utilizzato per riscaldare case e uffici. 

Il metodo. Sono state prese in esame 15 aree metropolitane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Trieste, Torino e Venezia. 
Per ognuna di queste Cittalia ha calcolato le emissioni di CO2 legate a: 
  • consumi di energia elettrica, gas naturale e acqua per le case 
  • produzione e combustione dei rifiuti urbani 
  • consumi delle automobili private 
I numeri, quindi, escludono due importanti fattori di inquinamento: i camion e i furgoni utilizzati per trasportare le merci e il consumo dei beni. 

Maglia nera: Roma. Secondo lo studio, i cittadini che contribuiscono di più all'inquinamento ambientale sono i romani: nel 2009 ognuno di loro ha prodotto 2406 chili di CO2. Subito dopo vengono i torinesi con 2300 chili a testa, poi i fiorentini con 2296 chili. Tra il 2008 e il 2009 di queste tre città solo Firenze ha aumentato le sue emissioni (di quasi 16 punti percentuali) mentre Roma e Torino si sono messe sulla buona strada con un -5% e un -8,4%. Molto bene anche Milano che, anche grazie alla sua metropolitana e al bike sharing ha abbattuto le emissioni di CO2 pro capite del 14%. In generale, le città del nord e del centro sono più dannose per l'ambiente rispetto a quelle del sud, che negli ultimi dieci anni hanno però incrementato le emissioni, con l'unica eccezione di Napoli. Proprio il capoluogo campano nella classifica dell'impatto ambientale pro-capite ultima anche se, in termini assoluti, è al quinto posto dopo Genova. 

Per dare un'idea più concreta delle proporzioni del fenomeno, Cittalia ha calcolato quanti ettari di verde servirebbero a compensare le emissioni di CO2 prodotte da ogni città. Per raggiungere questo obiettivo a Roma bisognerebbe piantare alberi su una superficie pari a 85 volte quella dell'intera area metropolitana. Ogni romano dovrebbe quindi gestire un ettaro e mezzo di bosco. Le cifre sono mastodontiche anche a Torino, Milano e Napoli. 

Traffico al sud, gas al nord. Ma da cosa dipendono le emissioni di CO2? Il rapporto ha individuato quattro grandi cause: i consumi residenziali di energia elettrica, di gas naturale, la produzione e l'incenerimento dei rifiuti e infine il trasporto urbano su strada. Le automobili, insomma. 

Dai risultati emerge che, senza ridurre i consumi di energia, sarà molto difficile rendere più “eco” le nostre città: gas ed elettricità sono responsabili quasi del 70% delle emissioni delle quindici città analizzate. Poi viene il trasporto urbano con il 31,2% e, a grande distanza, la combustione dei rifiuti con lo 0,3%. 

Ma ogni città ha le sue caratteristiche e così scopriamo che dall'Arno in su, dove i riscaldamenti sono più utilizzati, a inquinare di più è proprio il consumo di gas con percentuali oltre il 50%, quando a Reggio Calabria, Catania e Cagliari la quota precipita al di sotto del 10%. Nelle città del centro e del meridione la CO2 è prodotta soprattutto dal traffico. Cittalia fornisce spunti che gli amministratori locali dovrebbero considerare con molta attenzione: a Catania le automobili dei privati producono la metà dell'anidride carbonica di tutta l'area urbana; a Palermo, Messina e Roma il 40%, a Reggio Calabria quasi il 45%. Mentre Genova supera di poco il 20% e Milano arriva quasi al 30%. Secondo gli analisti del centro studi, così com'è adesso il trend della mobilità urbana è “tendenzialmente catastrofico”. 

Idee nuove per domani. In un quadro a tinte fosche, c'è anche spazio per un po' di ottimismo. Spulciando tra i progetti di opere pubbliche del triennio 2010-2012 delle 15 città prese in esame, Cittalia è andata alla ricerca di tutti quelli che tutelano e valorizzano l'ambiente. In media, il valore dei progetti ambientali delle nostre città ammonta a quasi la metà - il 48% - di tutti quelli previsti. A Roma, Milano e Bologna la percentuale è anche più alta. Progettare una città più pulita, oggi significa soprattutto puntare sulla mobilità sostenibile: metropolitana, tram, piste ciclabili, parcheggi di scambio per lasciare l'auto e prendere i mezzi pubblici. Il 65% dei progetti “eco-friendly” si muove proprio in questa direzione. Segno che le cose stanno cambiando? La risposta nei prossimi rapporti.

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