Viveva in una villa lussuosa all'Infernetto e poteva viaggiare per più di un mese ogni giorno con un'auto diversa: ne aveva 36, tra cui Porsche e Mercedes. I suoi hobby erano la passione del gioco in bische clandestine e le auto di lusso. Era questo lo stile di vita di Fehim Hamidovic, detto Feo, il capo dell'organizzazione che addestrava e sfruttava ragazzine rom minorenni per scippi e borseggi sui trasporti pubblici di Parigi, Roma e Madrid.
Mentre Feo conduceva la sua vita da "sceicco", la base operativa delle ragazzine sfruttate era invece un appartamento in condizioni igienico-sanitarie precarie, dove la polizia non esclude che in alcuni casi i minori subissero anche forti condizionamenti con atti di violenza.
Durante il blitz nella villa di 'Feo', patriarca della famiglia rom degli Hamidovic, sono stati sorpresi anche sette minori ed è stata trovata la documentazione sui movimenti di denaro tra l'uomo e la compagna, che certificava l'esistenza di conti correnti in Francia ed in Belgio.
I proventi dell'attività dei minori venivano poi reinvestiti in attività commerciali, tra cui alcuni bar. Altra parte del guadagno veniva invece destinato allo stesso Feo e per i suoi hobby.
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