Ha sferrato venti colpi, accecato dalla gelosia. C'è un fermato ed un
movente per l'omicidio di Alessandra Iacullo, la biondina trentenne di
Roma uccisa la sera del 02 maggio non lontano da casa, a Dragona, a un
passo dal mare. La procura di Roma ha fatto scattare il fermo per un
cinquantenne del posto, Mario Broccolo, un pittore di 50 anni, violento e
col vezzo dei cappelli, con il quale la ragazza cercava da tempo di
chiudere una tormentata relazione.
Broccolo all'inizio ha negato. «Io l'assassino? Un abbaglio. Alessandra
era uscita dal mio giro», aveva detto agli uomini della Squadra Mobile
diretti da Renato Cortese, Ma l’indagine dei pm Pierfilippo Laviani e
Paola Filippi aveva già imboccato la strada giusta seguendo il filo
delle celle telefoniche che hanno fornito la localizzazione delle
persone sulla scena del delitto. Infatti, una volta arrivati in
Questura, è arrivata la confessione piena: Broccolo e Alessandra si
erano visti e sentiti quella sera. E gli inquirenti lo avevano già
ricostruito momento per momento. Intanto, dagli archivi spuntava fuori
un precedente specifico per un omicidio commesso proprio da Broccolo,
commesso nel 1990, con una condanna a diciotto anno di carcere.
LA RICOSTRUZIONE
La sera del delitto Alessandra si era fermata in un bar a prendere le
sigarette poco prima delle 21 e lì avevano discusso. Poi c'è stata una
serie di telefonate. L'ultima partita dal cellulare della vittima. E
un'ora dopo la ragazza è stata ritrovata in fin di vita col suo stesso
scooter addosso, perché chi l'aveva massacrata le aveva fatto pure
quello sfregio, per depistare le prime indagini inscenando un
investimento stradale. E Mario Broccolo, secondo gli investigatori,
pensava di non finire nella rosa dei sospettati, visto che il telefono
usato non era intestato a lui, visto che aveva avuto l'accortezza di
usare una sim card preintestata.
IL PRECEDENTE
La madre di Alessandra non si fidava di quel pittore perditempo:
«Taglia. E guarda avanti», la spronava. E quando la ragazza, che nel
frattempo aveva stretto un'amicizia profonda con un'altra donna, anche
lei più matura, ha provato a troncare, la discussione è degenerata nel
peggiore dei modi. Broccolo dietro alla sua passione per la pittura, per
i paesaggi colorati, per i nudi di donna, nascondeva, infatti, una
sorta di doppia personalità e precedenti penali pesanti. Il più grave
del 1990, quando uccise un giovane di Ostia, Fabrizio Puglielli, al
termine di una lite per un debito di 5 milioni. Per quella vicenda
Broccolo era stato già condannato a 18 anni di carcere, non tutti
scontati.
INDIZI
Sono tre gli indizi che per ora inchioderebbero il pittore. Un testimone
che avrebbe visto la coppia discutere nel bar, i contatti telefonini
partiti da un telefono in suo uso, e la sua gelosia ossessionante. Altri
dati potrebbero arrivare dai rilievi, ma anche dalle tracce ritrovate
sotto le unghie della vittima che ha provato disperatamente a
difendersi, senza però poter far nulla contro la furia del suo
assassino. Ora si cerca l'arma del delitto. Nel canale che costeggia il
luogo dell'agguato mortale, via Riserva del Pantano, è stato trovato il
fodero di un coltello, di quelli a scatto, che potrebbe essere
compatibile con l'arma del delitto che, però, non si trova.
Fonte: Corriereroma.it
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