venerdì 10 maggio 2013

Omicidio di Dragona, l'assassino confessa «Ho ammazzato Alessandra, ero geloso»

Ha sferrato venti colpi, accecato dalla gelosia. C'è un fermato ed un movente per l'omicidio di Alessandra Iacullo, la biondina trentenne di Roma uccisa la sera del 02 maggio non lontano da casa, a Dragona, a un passo dal mare. La procura di Roma ha fatto scattare il fermo per un cinquantenne del posto, Mario Broccolo, un pittore di 50 anni, violento e col vezzo dei cappelli, con il quale la ragazza cercava da tempo di chiudere una tormentata relazione. 

Broccolo all'inizio ha negato. «Io l'assassino? Un abbaglio. Alessandra era uscita dal mio giro», aveva detto agli uomini della Squadra Mobile diretti da Renato Cortese, Ma l’indagine dei pm Pierfilippo Laviani e Paola Filippi aveva già imboccato la strada giusta seguendo il filo delle celle telefoniche che hanno fornito la localizzazione delle persone sulla scena del delitto. Infatti, una volta arrivati in Questura, è arrivata la confessione piena: Broccolo e Alessandra si erano visti e sentiti quella sera. E gli inquirenti lo avevano già ricostruito momento per momento. Intanto, dagli archivi spuntava fuori un precedente specifico per un omicidio commesso proprio da Broccolo, commesso nel 1990, con una condanna a diciotto anno di carcere. 

LA RICOSTRUZIONE
La sera del delitto Alessandra si era fermata in un bar a prendere le sigarette poco prima delle 21 e lì avevano discusso. Poi c'è stata una serie di telefonate. L'ultima partita dal cellulare della vittima. E un'ora dopo la ragazza è stata ritrovata in fin di vita col suo stesso scooter addosso, perché chi l'aveva massacrata le aveva fatto pure quello sfregio, per depistare le prime indagini inscenando un investimento stradale. E Mario Broccolo, secondo gli investigatori, pensava di non finire nella rosa dei sospettati, visto che il telefono usato non era intestato a lui, visto che aveva avuto l'accortezza di usare una sim card preintestata.

IL PRECEDENTE
La madre di Alessandra non si fidava di quel pittore perditempo: «Taglia. E guarda avanti», la spronava. E quando la ragazza, che nel frattempo aveva stretto un'amicizia profonda con un'altra donna, anche lei più matura, ha provato a troncare, la discussione è degenerata nel peggiore dei modi. Broccolo dietro alla sua passione per la pittura, per i paesaggi colorati, per i nudi di donna, nascondeva, infatti, una sorta di doppia personalità e precedenti penali pesanti. Il più grave del 1990, quando uccise un giovane di Ostia, Fabrizio Puglielli, al termine di una lite per un debito di 5 milioni. Per quella vicenda Broccolo era stato già condannato a 18 anni di carcere, non tutti scontati. 

INDIZI
Sono tre gli indizi che per ora inchioderebbero il pittore. Un testimone che avrebbe visto la coppia discutere nel bar, i contatti telefonini partiti da un telefono in suo uso, e la sua gelosia ossessionante. Altri dati potrebbero arrivare dai rilievi, ma anche dalle tracce ritrovate sotto le unghie della vittima che ha provato disperatamente a difendersi, senza però poter far nulla contro la furia del suo assassino. Ora si cerca l'arma del delitto. Nel canale che costeggia il luogo dell'agguato mortale, via Riserva del Pantano, è stato trovato il fodero di un coltello, di quelli a scatto, che potrebbe essere compatibile con l'arma del delitto che, però, non si trova.
Fonte: Corriereroma.it

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