martedì 16 ottobre 2012

Gaffe della Protezione civile : «Qui sono tutte case abusive»


Passata la paura di Cleopatra, agli alluvionati del XIII Municipio di Roma resta solo la rabbia. Dopo il nubifragio del 20 ottobre 2011 ed i tanti allarmi lanciati sul rischio idrogeologico del territorio, si aspettavano - in un anno - concreti interventi di messa in sicurezza dei canali di bonifica e, di certo, non nuove colate di cemento. Invece ulteriori cubature sono previste sul litorale, mentre poco è stato fatto per evitare nuove inondazioni, come quella che uccise il giovane papà cingalese, inghiottito in uno scantinato dell’Infernetto. Non bastasse, perfino la Protezione civile di Roma Capitale, un anno dopo l'infelice battuta di Alemanno (accadde il 26 ottobre 2011, dopo un'altra emergenza maltempo), dà loro degli «abusivi».
Tommaso Profeta nella sala della Protezione civile capitolina (Jpeg)Tommaso Profeta nella sala della Protezione civile capitolina (Jpeg)
FUORI ONDA - Lo rivela un «fuori onda» inatteso, registrato durante i lavori di messa in sicurezza del canale Palocco: «Qui son tutti esauriti. E’ comprensibile. Nessuno però dice che son tutte case abusive», si sente pronunciare a Tommaso Profeta, Direttore del dipartimento Ambiente e Protezione Civile di Roma Capitale. «Abbiamo pagato tutti gli oneri accessori, tutte le tasse necessarie, qui di abusive ci sono solo le discariche», replicano a stretto giro i residenti del Tredicesimo, in particolare quelli dell’Infernetto. A sentirsi additare come abusivi non ci stanno, perchè sembra una giustificazione: se ti si allaga la casa, è perché l’hai costruita illegalmente. La situazione, come sempre, non è così semplice. Di abusi ce ne sono. Lo certifica anche il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano: almeno 500 quelli registrati solo all’Infernetto.
Uomini della  Protezione civile  al lavoro per difendere le case  dell'Infernetto (Proto)Uomini della Protezione civile al lavoro per difendere le case dell'Infernetto (Proto)
RETE IDRICA A RISCHIO -Muri a ridosso dei canali, ponticelli e fossi addirittura sotterrati dalle ville: ostacoli che impediscono di fluire in modo corretto all'acqua  che poi la strada per scorrere la trova lo stesso, magari esondando dagli argini, abbattendo case e recinzioni. Una situazione di illegalità diffusa, perpetrata da decenni e difficile da sanare. Tanto da aver obbligato il Consorzio di Bonifica a diffidare il Campidoglio dal portare nuove cubature sul territorio. Se poi però l’accusa di essere abusivo arriva dalle istituzioni, magari le stesse che rilasciano le concessioni edilizie (vedi Comune di Roma) e non controllano come e dove si costruisce, la rabbia diventa ancora più potente.
L'ESONDAZIONE DEL PALOCCO - «Tutte case abusive»: le parole «off the records» di Profeta - intervenuto il 14 ottobre all’Infernetto, per controllare gli interventi di messa in sicurezza del canale Palocco, il fosso della zona che esondò l’anno scorso - fanno arrabbiare i residenti. Nonostante molti gli siano grati perché è proprio lui - con la sua task-force di volontari - che si è trovato anche questa volta a riparare i danni creati da anni di disordine edilizio, con le mani nel fango, «a salvare la gente dalle cantine», come poi si sfoga.

ROMA E’ TUTTA ABUSIVA – Un anno fa, pochi giorni dopo la morte di Saranga, parole simili avevano già fatto imbestialire i cittadini dell’Infernetto. A denunciare l’abusivismo nelle periferie romane, era stato lo stesso sindaco, Gianni Alemanno. «Roma paga un prezzo storico di abusivismo, una crescita dell’urbanizzazione senza i servizi. – disse il primo cittadino capitolino - Si tratta di zone fragili prive di servizi infrastrutturali: sono zone abusive con sistemi fognari non a norma. Una situazione a cui si aggiunge il fatto che a volte cantine e scantinati vengono trasformati in abitazioni». Lunedì sera, con Cleopatra alle porte, il sindaco ha effettuato un sopralluogo proprio all’Infernetto, ri-sottolineando gli interventi compiuti sui sistemi fognari.

CEMENTO IN ARRIVO – Intanto, nuove cubature sono in arrivo proprio nel Tredicesimo. Si chiama «housing sociale», edilizia residenziale agevolata, circa 60mila nuovi alloggi e 20 milioni di metri cubi in tutta Roma. Nel municipio del mare si parla di 1800 alloggi da costruire, poco meno di cinquemila abitanti previsti. Opposizioni e comitati di quartiere da mesi denunciano il nuovo rischio di «urbanizzazione selvaggia», di «regali ai palazzinari della Capitale», in un area già a forte rischio idrogeologico.

GUERRA DELLE CUBATURE - Le zone individuate per le costruzioni nel XIII Municipio sono tutte nell'entroterra  tra Acilia, Casalpalocco e, anche, Infernetto. Qui la guerra alle cubature è portata avanti anche contro i 200mila metri cubi di cemento di una compensazione urbanistica, prevista a ridosso di via Wolf Ferrari: un progetto su 22 ettari da cementificare e duemila residenti in più.
Fonte: Corriere.it

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