giovedì 2 ottobre 2014

"Soffre di insonnia un romano su cinque"

Un romano su cinque non riesce a dormire. Altri cinque su cento si svegliano con fame d'aria. Più rari, un migliaio sui 2 milioni 775mila residenti, soffrono di narcolessia: cadono addormentati. In tutti i casi  insonnia, apnea ostruttiva e narcolessia  gli effetti diurni sono nefasti: incidenti sul lavoro e nelle strade. "Un quarto di quelli gravi, anche mortali", spiegano i neurologi Maria Gabriella Buzzi e Pierluigi Innocenti, "è provocato dai disturbi del sonno".
Un'indagine dell'Istituto superiore di Sanità stima in quasi un milione di euro all'anno il costo degli incidenti stradali provocati dalla sonnolenza indotta dalle sole apnee notturne. "Si tratta degli ultimi dati disponibili: sono vecchi di dodici anni, perciò è ipotizzabile un incremento ulteriore", continuano Buzzi e Innocenti che, nel convegno "Sonno, percorsi clinici, farmacologici, psicologici e riabilitativi" (domani e dopodomani nel Centro congressi dell'Istituto per la riabilitazione neuromotoria Santa Lucia), intratterranno i loro colleghi sull'epidemiologia del sonno.

Apnea killer, insomma. Tanto che l'Unione europea prevede, entro il 2015, l'allineamento dell'Italia alle norme comunitarie per il rinnovo della patente con l'obbligatorietà dell'esclusione della sindrome dell'apnea notturna per chi guida un veicolo a motore. 

I disturbi del sonno, nella gran parte dei casi, "il 92 per cento", non vengono diagnosticati né curati. Anzi, al danno si aggiunge danno: "L'insonnia" aggiungono Buzzi e Innocenti "senza cure sanitarie, induce tanti a ricorrere a vino e superalcolici che favoriscono l'addormentamento ma causano risvegli notturni e abbassano la qualità del sonno". "Un'altra buona parte, il 29 per cento degli insonni", continuano i due neurologi, "utilizzano sostanze off label, forse innocue, ma inutili nel trattamento dell'insonnia: valeriana, camomilla, erbe medicinali". "E solo l'8 per cento degli insonni cronici è seguito da un medico". Ma i dati epidemiologici e le conseguenze dell'insonnia non sembrano allarmare i managers del Servizio sanitario. In Italia, del milione e 600mila colpiti dalla sindrome dell'apnea ostruttiva, sono sotto trattamento solo 50mila. E sono davvero pochi i centri contro la patologia: uno ogni 10mila pazienti. Anche se l'insonnia, quando non viene trattata, è causa di altre patologie, dall'ipertensione al diabete, dall'obesità all'ansia, alla depressione.
Fonte: roma.repubblica.it

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