mercoledì 21 settembre 2011

La mareggiata spazza via la sabbia tampone di agosto e la draga inutilizzata

Un mezzo disastro, da Levante a Ponente. 
Una giornata di mareggiata, con cavalloni forza 5 e raffiche di vento a 60 all’ora, ha azzerato gli interventi-tampone effettuati dalla Regione ad agosto sulla spiaggia di Ostia. Il costo era stato di un milione e 200 mila euro, buona parte dei quali ributtati in mare tra la mattina e il pomeriggio di lunedì 19. Una situazione sconcertante di per sé (persino le associazioni balneari avevano sconsigliato l’intervento a fine estate, prevedendo gli effetti del maltempo) resa ancora più assurda dal mancato utilizzo della draga Isis-Geminiana (di proprietà del Comune di Roma) che avrebbe consentito interventi più puntuali e soprattutto meno costosi.
 Il battello – acquistato nel 2008 con una spesa di 1.200.000 euro, ma rimasto da sempre fermo alla foce del Tevere – continua a non essere adoperato. Ora – dopo un breve tragitto di poche miglia – è ormeggiato nella piccola darsena del canale dei Pescatori, per la cui manutenzione venne appositamente comperato.
Lunedì 19 settembre la commissione ambiente del municipio di Ostia – riunita per una specie di inchiesta amministrativa sul disservizio – ha scoperto le ragioni del mancato utilizzo della draga.
Ispezione sul Tevere insabbiato (Faraglia)
Ispezione sul Tevere insabbiato (Faraglia)
 «Manca l’affidamento da parte dell’ufficio tecnico del XIII alla cooperativa di pescatori che dovrebbe adoperarlo. Assieme ai balneari – spiega il consigliere Pd Antonio Caliendo - proprio loro sono i più danneggiati dall’erosione. La sabbia che sparisce dalla spiaggia finisce per ostruire il canale. E i gozzi non possono uscire per mare. E’ assurdo che dopo mesi non siano stati preparati i documenti necessari per far lavorare Isis-Geminiana. E’ uno sperpero di denaro pubblico inconcepibile».

La mareggiata di lunedì non ha certo aspettato i tempi della burocrazia. 
Gran parte della sabbia versata ad agosto per difendere la costa è stata risucchiata al largo, mentre in prossimità del porto la violenza delle onde ha scardinato le dighe frangiflutti appena posate. Da Levante a Ponente la situazione è la stessa: spiaggia sparita. E’ successo nell’elegantissimo lido della Vecchia Pineta e nei chioschi trendy dell’Happy Surf, Punta Ovest e Blanco Lounge Beach, dove tra l’altro a gennaio si erano «autotassati» (con circa 25 mila euro complessivi) per effettuare una sorta di ripascimento «fai da te», recuperando 1000 metri cubi di sabbia da riversare di fronte al lungomare Toscanelli. Tutto inutile.
Ora è proprio Gabriele Pasquarelli, titolare del Blanco, a segnalare gli effetti del mancato utilizzo della «piccola e agile draga del Comune. Diversamente da battelli più grandi, potrebbe dribblare le barriere frangiflutti sommerse, a pochi metri dalla battigia, che impediscono di riversare in acqua i circa 700 mila metri cubi di rena frutto degli stagionali dragaggi del porto». Sabbia che vale oro, e che invece viene gettata al largo. O che semmai viene utilizzata per il ripascimento di Ostia dopo essere stata caricata su camion. Con costi che schizzano verso l’alto. Per ogni intervento l’erario sborsa tra i 50 mila e i 100 mila euro. Utilizzando il battello del comune di Roma Isis-Geminiana, ci sarebbe da pagare unicamente lo stipendio del personale.

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