Un mezzo disastro, da Levante a Ponente.
Una giornata di mareggiata, con
cavalloni forza 5 e raffiche di vento a 60 all’ora, ha azzerato gli
interventi-tampone effettuati dalla Regione ad agosto sulla spiaggia di
Ostia. Il costo era stato di un milione e 200 mila euro, buona parte dei
quali ributtati in mare tra la mattina e il pomeriggio di lunedì 19.
Una situazione sconcertante di per sé (persino le associazioni balneari
avevano sconsigliato l’intervento a fine estate, prevedendo gli effetti
del maltempo) resa ancora più assurda dal mancato utilizzo della draga
Isis-Geminiana (di proprietà del Comune di Roma) che avrebbe consentito
interventi più puntuali e soprattutto meno costosi.
Il battello – acquistato nel 2008 con una spesa di 1.200.000 euro, ma
rimasto da sempre fermo alla foce del Tevere – continua a non essere
adoperato. Ora – dopo un breve tragitto di poche miglia – è ormeggiato
nella piccola darsena del canale dei Pescatori, per la cui manutenzione
venne appositamente comperato.
Lunedì 19 settembre la commissione
ambiente del municipio di Ostia – riunita per una specie di inchiesta
amministrativa sul disservizio – ha scoperto le ragioni del mancato
utilizzo della draga.
Ispezione sul Tevere insabbiato (Faraglia) |
«Manca l’affidamento da parte
dell’ufficio tecnico del XIII alla cooperativa di pescatori che dovrebbe
adoperarlo. Assieme ai balneari – spiega il consigliere Pd Antonio
Caliendo - proprio loro sono i più danneggiati dall’erosione. La sabbia
che sparisce dalla spiaggia finisce per ostruire il canale. E i gozzi
non possono uscire per mare. E’ assurdo che dopo mesi non siano stati
preparati i documenti necessari per far lavorare Isis-Geminiana. E’ uno
sperpero di denaro pubblico inconcepibile».
La mareggiata di lunedì non ha certo
aspettato i tempi della burocrazia.
Gran parte della sabbia versata ad
agosto per difendere la costa è stata risucchiata al largo, mentre in
prossimità del porto la violenza delle onde ha scardinato le dighe
frangiflutti appena posate. Da Levante a Ponente la situazione è la
stessa: spiaggia sparita. E’ successo nell’elegantissimo lido della
Vecchia Pineta e nei chioschi trendy dell’Happy Surf, Punta Ovest e
Blanco Lounge Beach, dove tra l’altro a gennaio si erano «autotassati»
(con circa 25 mila euro complessivi) per effettuare una sorta di
ripascimento «fai da te», recuperando 1000 metri cubi di sabbia da
riversare di fronte al lungomare Toscanelli. Tutto inutile.
Ora è proprio Gabriele Pasquarelli, titolare del Blanco, a segnalare
gli effetti del mancato utilizzo della «piccola e agile draga del
Comune. Diversamente da battelli più grandi, potrebbe dribblare le
barriere frangiflutti sommerse, a pochi metri dalla battigia, che
impediscono di riversare in acqua i circa 700 mila metri cubi di rena
frutto degli stagionali dragaggi del porto». Sabbia che vale oro, e che
invece viene gettata al largo. O che semmai viene utilizzata per il
ripascimento di Ostia dopo essere stata caricata su camion. Con costi
che schizzano verso l’alto. Per ogni intervento l’erario sborsa tra i 50
mila e i 100 mila euro. Utilizzando il battello del comune di Roma
Isis-Geminiana, ci sarebbe da pagare unicamente lo stipendio del
personale.
Nessun commento:
Posta un commento