venerdì 17 gennaio 2020

Telemarketing selvaggio, stop dal primo dicembre 2020 : approvate le nuove regole

Dal primo dicembre cambia tutto per il telemarketing: scattano le nuove e più forti tutele per il consumatore che erano attese già dal 2017. Il decreto relativo è stato approvato oggi, dopo tanti rinvii, dal Consiglio dei ministri, seppure ancora in via preliminare. Dopo il consueto giro di consultazioni (parlamento e Consiglio di Stato) tornerà in Consiglio per l'approvazione definitiva.

La data di avvio è però già fissata nella norma: il primo dicembre 2020, appunto. Da quel giorno potremo iscrivere qualsiasi numero di telefono (fisso e mobile) nel nuovo Registro delle opposizioni, gratis via web o al telefono. L'iscrizione renderà vietata, senza se e senza ma, qualsiasi telefonata pubblicitaria a quel numero.

Finora invece era possibile iscrivere al Registro solo i numeri presenti in elenco telefonico. Il problema principale, causa di tante telefonate indesiderate agli utenti, è che le aziende possono farle se hanno ottenuto in qualche modo il consenso. Per esempio, in moduli per l'iscrizione in palestra, per l'attivazione di una sim, per il check in hotel. Se si ha il consenso, tuttora, si possono chiamare anche i numeri iscritti in Registro e quelli non presenti nell'elenco pubblico. In teoria, l'utente può revocare il consenso in ogni momento, contattando il soggetto a cui l'ha dato; ma in pratica è difficilissimo farlo. È un'impresa scoprire chi è e come contattare l'azienda che sta sfruttando il nostro consenso per tempestarci di telefonate.

Il nuovo registro cambia tutto perché la sola iscrizione cancella tutti i consensi dati in precedenza. Ed è possibile iscrivere il numero più volte, per cancellare eventuali consensi dati in seguito (magari per errore o distrazione con una firma su un modulo). Le telefonate diventano illegali dopo 15 giorni dall'iscrizione.

Le telefonate pubblicitarie quindi potranno essere fatte solo ai numeri non presenti in registro; oppure a quelli per i quali è stato dato il consenso dopo l'ultima iscrizione.

Unica eccezione: restano valide le chiamate fatte da soggetti con cui l'utente ha un contratto attivo o con cui lo aveva fino a 30 giorni prima. Caso tipico: il nostro operatore telefonico che ci vuole fare un'offerta commerciale oppure convincerci a tornare entro 30 giorni dalla disdetta.

Un'altra eccezione può essere introdotta dallo stesso utente. Nel registro possiamo indicare a quali aziende dare il consenso (e solo a loro) per le telefonate.

E se riceviamo ancora chiamate, anche dopo i 15 giorni dall'iscrizione? Allora possiamo denunciarle al Garante privacy. Questo è sempre stato possibile, ma le nuove regole semplificano anche l'attività sanzionatoria perché adesso per il Garante privacy è facile capire se una telefonata è lecita o no. Basta vedere la data di iscrizione al registro. L'azienda deve dimostrare di avere ottenuto un consenso successivo o sarà sanzionata. E il conto rischia di essere salato, per via delle regole europee sulla privacy (Gdpr) scattate nel 2018: fino a 20 milioni di euro o il 4 per cento del fatturato globale del trasgressore.
Fonte: LaRepubblica.it

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