giovedì 31 gennaio 2019

Un padre (di M. Gramellini)

Impossibile non emozionarsi leggendo il reportage di Elisabetta Andreis sul padre milanese che entra di notte nel boschetto di Rogoredo alla ricerca del figlio. Impossibile non sintonizzare il proprio cuore sul suo, mentre si aggira in quella radura punteggiata da siringhe e popolata da spettri, sperando di trovarlo e al tempo stesso di non trovarlo. E impossibile non commuoversi quando finalmente lo vede, in piena crisi di astinenza, e si lascia estorcere i venti euro per la dose, voltandosi dall'altra parte al momento del buco.

Si starà chiedendo perché è toccata a lui: dove ha sbagliato e come può ancora salvare il suo ex bambino che sognava di diventare chef, prima di perdersi nella nebbia dell’adolescenza e interrompere le comunicazioni. Il grande psicanalista e scrittore James Hillman direbbe che sono domande sbagliate. Che un figlio non è solo il prodotto del tuo Dna e dell’ambiente in cui lo hai fatto crescere, ma di un terzo fattore innato, che i greci chiamavano daimon e i latini genius, un bosco magico e misterioso in cui un padre e una madre non possono penetrare. Le chiavi di accesso le possiede soltanto il mentore, un estraneo di riferimento che può essere il professore, l’allenatore o lo psicologo, come quello raccontato dal Corriere che ha trovato l’approccio giusto per scardinare le difese di un’anima persa di Rogoredo e l’ha salvata. Un padre, dice Hillman, non può salvare suo figlio. Può solo amarlo senza capirlo, l’amore più potente e straziante che esista.
Fonte: https://www.corriere.it

Nessun commento:

Posta un commento

calendario disinfestazione zanzare tigre Z9 PARCHI

                                                                                 ...