lunedì 3 giugno 2013

Ostia, attentato al Country Club. A rischio la pineta: distrutti 4 bungalow

Si riaccendono le luci sul Country Club dopo l’incendio doloso che ha distrutto quattro bungalow. Il villaggio turistico di Castelfusano è sotto sequestro ormai da 15 mesi, chiuso per disposizione della magistratura per l’accusa di abusivismo edilizio e danneggiamento del patrimonio ambientale. 
Ora la struttura sembra essere nel mirino di oscuri interessi che avrebbero l’obiettivo di distruggerla. L’altra sera ignoti sono penetrati nel villaggio immerso nella pineta, disabitata e tenuta sotto stretta sorveglianza. Hanno dato fuoco a quattro case mobili in legno e si sono dileguati. Grazie al rapido intervento dei custodi, della Forestale e dei vigili del fuoco si è evitato il disastro.

Intanto il Country rischia di restare chiuso per un’altra stagione turistica. Il Campidoglio, infatti, ha revocato «l’attività ricettiva del campeggio, non sussistendone i requisiti per il prosieguo». La determina capitolina per autorizzare la ripresa impone prescrizioni relative alla rimozione degli abusi edilizi e alla trasformazione dei bungalow in case mobili. La proprietà, che fa capo alla famiglia del principe Mario Chigi, ha già provveduto alla demolizione degli abusi tra i quali anche sedici bungalow, gli uffici della direzione, i bagni e gli spogliatoi del personale del ristorante. Inoltre, sono state montate le ruote su tutte le unità abitative.


Il fermo del villaggio, avvenuto dall’8 marzo 2012, ha pesanti conseguenze per l’occupazione e per l’accoglienza turistica sul litorale vista la sua capacità di 1500 posti letto. “«I nostri 70 dipendenti – sottolinea Donatella Chigi - sono in cassa integrazione da 15 mesi a 400 euro e hanno ricevuto gli indennizzi solo fino a dicembre scorso. Gli altri 150 stagionali sono rimasti a casa e la società è sull'orlo del fallimento. Non parliamo poi del danno d’immagine che riguarda il litorale romano: gli spazi per il turismo all'aria aperta a Roma sono assai limitati ed i visitatori sono costretti a scegliere altre mete».


Il 12 giugno il Tar del Lazio si esprimerà sulla richiesta di sospensiva della revoca della licenza fatta dal Comune di Roma. Intanto, per il prossimo raduno Harley Davidson il Country ha dovuto rinunciare alle prenotazioni di 800 motociclisti provenienti da tutta Europa.
Fonte: IlMessaggero.it

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