Ci voleva un morto ogni due giorni sulle strade di Roma per spingere il Campidoglio a fare qualcosa. Forse ricordando la linea vincente del sindaco di New York Rudolf Giuliani, quello della «tolleranza zero» contro il crimine, l’amministrazione comunale da qualche tempo ha deciso di usare il suo «braccio armato» – i vigili urbani - per colpire gli automobilisti che non rispettano le strisce pedonali e chi parcheggia davanti agli scivoli o nelle aree riservate ai portatori di handicap. Il Comune scende in campo in difesa dei deboli, ed era ora. Può essere visto come un fatto eccezionale, ma in realtà si tratta della normale applicazione delle regole. Nel contesto romano è quasi una rivoluzione, comunque un rovesciamento del senso comune che vede il normale come straordinario e l’eccezione come una regola.
Il parcheggio in doppia e tripla fila è considerato «normale» dai più, così come anche i cassonetti pieni d’immondizia o gli alberi stecchiti. Se, cominciando dalla difesa di pedoni, ciclisti e disabili il Campidoglio proseguisse applicando severamente le norme per parcheggi, condizione igienica dei quartieri e cura del verde il normale tornerebbe ad essere normale e l’eccezione resterebbe tale: se questa non è una rivoluzione, poco ci manca. In campagna elettorale, la Raggi aveva promesso: «Qui cambia tutto». Dopo due anni da sindaca, questo avvio alla normalità sarebbe già qualcosa.
Fonte: https://roma.corriere.it
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