lunedì 7 novembre 2011

Sciopero benzinai confermato: 8, 9, 10 novembre distributori chiusi

"A partire dalle ore 19.00 dell’8 e fino alle ore 07.00 del 11 novembre sulla viabilità ordinaria e a partire dalle ore 22.00 dell’8 e fino alle ore 06.00 del 11 novembre sulla viabilità autostradale" tutti i distributori di benzina rimarranno chiusi, ad eccezione degli impianti situati nelle zone colpite dalle alluvioni di questi gironi. I benzinai incroceranno infatti le braccia per ben 3 giorni, i primi che fanno parte di un pacchetto di 15 giorni di sciopero, che si attuerà nel corso dei prossimi tre mesi. A confermare lo sciopero dei benzinai è il Coordinamento Nazionale Unitario di Faib Confesercenti e Fegica Cisl, che spiega come tale decisione si è resa inevitabile non avendo ricevuto "risposte tangibili, oltre le promesse allo stato fumose", nemmeno dopo l'incontro del 4 novembre scorso tenuto presso il MISE con il Sottosegretario Saglia. Nessuna risposta "né rispetto alla riforma della distribuzione carburanti tesa ad aumentare competitività ed efficienza del sistema, per abbattere sensibilmente i prezzi dei carburanti - spiega una nota - né rispetto alla soppressione nel provvedimento di deduzione forfetaria che riconosceva alla categoria il ruolo di sostituto di imposta, nell'incassare e riversare nelle casse dello Stato, a proprie spese e a costo della stessa incolumità personale, circa 38 miliardi di euro all’anno tra accise ed IVA" (http://is.gd/GUhtwK). "In segno di solidarietà alle popolazioni colpite dal violento nubifragio" lo sciopero è stato invece sospeso "nelle zone colpite dalle alluvioni e in quelle limitrofe", come richiesto dai Presidenti Faib della Toscana, Andrea Stefanelli e della Liguria, Aldo Datteri. La Figisc-Confcommercio spiega che la giornata di martedì sarà comunque quella decisiva per capire se lo sciopero dei benzinai verrà attuato o meno, rendendo noto che il Ministero per lo sviluppo economico ha infine convocato le parti "sulla vertenza bonus fiscale". Il presidente nazionale della Figisc, Luca Squeri, spiega infatti: "Al Ministero abbiamo espresso l’irrinunciabilità al provvedimento che, in caso di mancato rinnovo, costringerebbe alla chiusura migliaia di piccole gestioni, mettendo sul lastrico le imprese, le loro famiglie ed i loro dipendenti" concludendo che "il Ministero ha annunciato la sua disponibilità a comprendere le nostre ragioni ed a predisporre ipotesi di soluzione, che saranno oggetto di valutazione definitiva tra le parti nella giornata di martedì 8 novembre". In una nota del 20 ottobre scorso, quando fu annunciata l'intenzione di attuare un pacchetto di 15 giorni di sciopero, la Divisione Rete FederPetroli Italia fa sapere invece di dissociarsi, a causa del "difficile passaggio per l'economia mondiale ed in prevalenza nel nostro paese", da "manifestazioni, scioperi e stati di agitazione che coinvolgeranno l'Italia nei prossimi giorni" pur "condividendo pienamente le pretese e i diritti dei Gestori (impianti di carburante)". La Divisione Rete FederPetroli Italia sottolinea che "l'insistente attacco alle compagnie petrolifere e al Governo non risolve alcun problema e le proteste o altro tipo di disagio pubblico non portano a nessun risultato" spiegando che sarebbe invece "necessario un dialogo tra le parti che consenta il raggiungimento degli obiettivi prefissati"
Fonte: Mainfatti.it

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