mercoledì 29 aprile 2020

Trasporti, oggi l'ordinanza per la fase 2. L'ipotesi a Roma: chi prende reddito di cittadinanza sarà controllore

Dovrebbe arrivare oggi l'ordinanza della regione Lazio che regola la fase 2 del trasporto pubblico. Gli ultimi dubbi dovrebbero essere stati sciolti questa mattina in una riunione in conference call tra prefettura, regione e comune, alla presenza del governatore Zingaretti, della sindaca Raggi e dei rispettivi assessori alla mobilità. Nodo ancora irrisolto è quello dei controlli, mentre appare ormai raggiunta la quadra su mascherine e numero di persone a bordo dei mezzi. Firmata l'ordinanza toccherà poi ad Atac applicarla, concretizzando la caccia ai mezzi di supporto iniziata già da un paio di settimane.

Il nodo controlli
In sostanza ciò che manca è capire chi a Roma si occuperà di contingentare i flussi in metro e di accertarsi che sugli autobus non si superi il numero massimo di persone consentite. La proposta di Raggi era quella di utilizzare le forze dell'ordine. A bocciarla la prefetta Pantalone: polizia e carabinieri sono impegnate su altri fronti, prioritari rispetto a quello dei trasporti. Difficile, ma non escluso del tutto dalle parti al tavolo, l'utilizzo della polizia locale. Ad oggi Atac, con le sue forze (verificatori), riuscirebbe a coprire metà delle stazioni metro, lasciando sguarniti o quasi gli autobus. 

Chi farà i controlli a Roma? 
L'idea è quella di utilizzare cinque persone per ogni stazione e un addetto, in affiancamento all'autista, su ogni autobus. Cotral, secondo quanto si apprende, valuta l'assunzione di personale a tempo determinato. Atac, per le sue condizioni finanziarie, non ha invece fondi per seguire la stessa strada. L'ipotesi è così quella di utilizzare personale reperito attingendo da altre categorie o da volontari: gli ausiliari del traffico, personale delle associazioni di volontariato della protezione civile oppure di avvalersi dei percettori di reddito di cittadinanza che, per legge, devono svolgere una quota di lavori socialmente utili. La strada, in questo caso, è però complessa per i tempi di attivazione degli stessi, non immediati come la situazione richiederebbe. 

Mascherine e riduzione dei posti
Oltre a regolare i flussi gli addetti ai controlli verosimilmente dovranno anche far osservare l'obbligo delle mascherine. Come previsto dal nuovo decreto, e come concordato dagli enti locali, si salirà su metro e bus solo se dotati di mascherine. Posti ridotti, ma in maniera meno drastica. Passa la linea di Atac e Comune di Roma che voleva portata al 50% dell'immatricolazione la capienza massima dei bus. Non solo posti a sedere quindi, ma anche una quota in piedi. Obbligatoria la salita dalla porta posteriore e la discesa da quella centrale, con un nodo per molte vetture Atac dotate di sola porta centrale (quella anteriore è interdetta per impedire la vicinanza all'autista). 

Caccia ai bus 
L'ordinanza, che dovrebbe arrivare in giornata, prescriverà un allungamento degli orari dei trasporti alle 23. A quel punto la palla passerà ai Comuni e alle società di trasporto pubblico. Atac e Campidoglio stanno da giorni portando avanti una caccia al bus.  L'intenzione è quella di attingere a quanti più mezzi possibili: pulmini scolastici, mezzi per i trasporti dei disabili, Gt Open bus e pullman gran turismo, tutti in soccorso degli autobus dell'Atac. Chiesta anche una sinergia con Cotral, azienda del trasporto extraurbano che ad oggi non effettua trasporto passeggeri tra due fermate della città.
Fonte: RomaToday.it

martedì 28 aprile 2020

Anas: 02 Maggio chiusura ponte della Scafa

Si comunica che sabato 2 maggio il traffico sull'attraversamento del ponte della Scafa sarà interrotto per eseguire le operazioni di accertamento tecnico sull’opera.
Di seguito i dettagli delle chiusure: -Chiusura al traffico su SS 296 DELLA SCAFA dal km 4+000 al km 4+200, direzione Fiumicino e Ostia, su tutte le corsie, sul Ponte della Scafa, a partire dalle ore 06:00 del 02/05/2020 fino alle ore 16:00; -Chiusura al traffico su SS 296 DELLA SCAFA al km 4+750, Direzione Ostia, su rampa di uscita, inversione di marcia per Fiumicino, a partire dalle ore 06:00 del 02/05/2020 fino alle ore 16:00; -Chiusura al traffico su SS 296 DELLA SCAFA dal km 4+850 al km 4+200, Direzione Fiumicino, su tutte le corsie, in direzione Fiumicino, a partire dalle ore 06:00 del 02/05/2020 fino alle ore 16:00;   Percorsi alternativi: -Il traffico proveniente da Ostia e diretto a Fiumicino dovrà proseguire sulla Via del Mare e, attraverso le autostrade del GRA e Roma-Aeroporto di Fiumicino, raggiungere le destinazioni originarie; -Il traffico proveniente da Fiumicino e diretto a Ostia dovrà prendere le Autostrade Roma-Aeroporto di Fiumicino e GRA e, attraverso la Via del mare e Via Ostiense, raggiungere le destinazioni originarie.
Fonte: Anas

Come potenziare il segnale WiFi

Hai acquistato un nuovo router Wi-Fi per estendere il segnale di Internet per tutta la casa ma, niente da fare, per pochi metri la connessione dalla tua stanza non riesce ad arrivare fino alla cucina. Hai buttato i tuoi soldi? Giammai! Esistono infatti diversi modi grazie ai quali è possibile potenziare il segnale WiFi: alcuni sono a costo zero e richiedono un po’ d’inventiva, altri sono, invece, più costosi ma anche più efficaci. Se sei d’accordo, adesso provvedo a svelarti quelle che – a mio modesto avviso – rappresentano i migliori sistemi per potenziare il segnale WiFi.
Come dici? Non sei molto pratico in informatica e nuove tecnologie e temi che le soluzioni per potenziare il segnale WiFi che sto per fornirti siano troppo complicate da mettere in pratica per te? Ma no, ti sbagli di grosso! Contrariamente alle apparenze e al di là di quel che tu possa pensare potenziare il segnale WiFi non è assolutamente ad appannaggio dei più, come dire, “smanettoni”. Per riuscire “nell’impresa” basta soltanto avere un minimo di concentrazione e di attenzione e il gioco è fatto, fidati.
Se sei quindi effettivamente interessato a capire come far per potenziare il segnale WiFi ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di metterti ben comodo e di concentrarti sulla lettura di questo tutorial. Mi raccomando, analizza con attenzione tutti i metodi per potenziare il segnale WiFi che sto per proporti e cerca di scoprire qual è quello più adatto alle tue esigenze e – altra cosa da non sottovalutare affatto – alle tue tasche. In un modo o nell’altro, di sicuro riuscirai a risolvere il tuo problema, hai la mia parola.
PosizioneCome potenziare il segnale WiFi
Potrà sembrarti un’emerita sciocchezza ma la prima cosa che ti invito a fare per cercare di potenziare il segnale WiFi è quella di cambiare la posizione del tuo router.
Quindi, se non hai già provveduto a farlo, prima di avventurarti nella lettura delle righe successive e di valutare e mettere in pratica le altre soluzioni per potenziare il segnale WiFi che sto per darti ti invito a provare a posizionare il tuo router in un punto diverso della casa in modo tale da ridurre la distanza massima da percorrere quando ti colleghi dagli angoli più remoti. L’ideale sarebbe al centro della tua abitazione.
Mi raccomando, nell’andare a collocare il router in un’altra posizione cerca inoltre di posizionare quest’ultimo lontano da muri, pavimenti e oggetti in metallo che potrebbero fare da ostacolo per la tua rete senza fili.
A tal proposito può inoltre entrare in gioco la app WiFi SweetSpots per iPhone e Android che funge da radar per rilevare la potenza del segnale wireless in varie zone della casa. Una volta spostato il router, scarica e avvia l’applicazione, dopodiché controlla la potenza del segnale WiFi nelle varie stanze in modo da scoprire quale è la posizione migliore.

Canali radio

Come potenziare il segnale WiFi
Un altro modo per cercare di potenziare il segnale WiFi è ridurre le interferenze presenti nella rete, un’operazione che puoi compiere accedendo al pannello di controllo del router e cambiando il canale radio utilizzato da quest’ultimo. Adesso ti spiego come fare.
Innanzitutto devi accedere al pannello di controllo del router digitando l’indirizzo 192.168.1.1 o 192.168.0.1 nel browser (per maggiori dettagli puoi consultare la mia guida su come entrare nel router), immettere la combinazione di nome utente e password necessaria ad accedere alla pagina (di solito è admin/admin oppure admin/password) e rintracciare la sezione del pannello dedicata alla configurazione della rete wireless.
Purtroppo non posso darti indicazioni molto precise poiché la struttura dei menu può variare da router a router quindi devi essere bravo tu a individuare l’opzione corretta. Cerca comunque di individuare le sezioni del pannello del router con riferimenti alla rete wireless oppure alla WLAN.
Ad esempio, sui modem Netgear con interfaccia Genie per poter accedere alla sezione corretta devi prima pigiare sulla scheda Avanzate collocata in alto a destra, poi devi fare clic sulla voce Installazione collocata nella barra laterale di sinistra e, per finire, devi pigiare su Configurazione wireless.
Individua ora il menu per la selezione del canale Wi-Fi ed impostalo su un valore diverso da quello predefinito. Io ti consiglio il numero 2 oppure il numero 6 o il numero 11 in quanto sono gli unici che non si accavallano con altri canali ma comunque dovresti provarne diversi per trovare quello con meno interferenze nella tua zona.
In seguito, salva i cambiamenti apportati alla configurazione del router cliccando sul pulsante Applica o Salva. Dopo aver confermato l’applicazione delle modifiche effettuate, in alcuni casi il router potrebbe riavviarsi in maniera automatica. In seguito, dovresti notare subito un miglioramento nella copertura del segnale wireless.
Qualora pur avendo seguito alla lettera le mie indicazioni non fossi riuscito a individuare la sezione del pannello di gestione del tuo router mediante cui modificare il canale WiFi utilizzato puoi provare a schiarirti le idee consultando il manuale utente solitamente annesso alla confezione di vendita del dispositivo. Sicuramente riuscirai a trovare tutte le indicazioni del caso!
Se non hai a portata di mano il manuale utente cartaceo del modem, puoi rimediare collegandoti all’apposita sezione di supporto e assistenza del sito Internet ufficiale del produttore del tuo dispositivo. Di seguito trovi un elenco di tutti i principali produttori di router e il relativo collegamento alla pagina Internet di supporto e assistenza.
Li troverai tutti i manuali di tutti gli apparecchi commercializzati e ti verrà indicato chiaramente come fare per accedere al pannello di gestione del dispositivo ed apportare varie altre modifiche alla configurazione dello stesso.
Extender “fai da te”
Lattina Wifi
Come ho già avuto modo di dimostrarti, è possibile potenziare il segnale WiFi non spendendo quasi nulla. Basta un po’ di inventiva, qualche minuto di pazienza e si possono ottenere risultati non miracolosi ma abbastanza soddisfacenti. Per avvalorare ulteriormente la cosa e per cercare idi potenziare il segnale della tua rete senza fili puoi prova a mettere in pratica il trucchetto che sto per illustrarti e che prevede la costruzione di un extender “fai da te”.
Che tu ci creda o no, tutto quello che ti serve per potenziare il segnale WiFi del tuo router è una lattina da 500 ml vuota (quelle grandi delle bibite, tanto per intenderci), un coltello (o un taglierino) e dei cuscinetti adesivi di quelli che si trovano facilmente in cartoleria o nei negozi di bricolage. Il risultato finale che devi ottenere è un’antenna semi-cilindrica da mettere sopra all’antenna del router per potenziarne il segnale.
Per costruire questo extender – per così dire – artigianale, il primo passo da compiere è togliere l’anello di apertura dalla lattina e lavare ben bene quest’ultima in modo da non far rimanere alcun residuo della bibita che conteneva. A questo punto, prendi il coltello o il taglierino, taglia completamente il lato posteriore della lattina (quello senza aperture) e compi la stessa operazione anche per la parte anteriore (quella con l’apertura) lasciando però intatta l’attaccatura: la parte anteriore della lattina farà infatti da base all’antenna e nella sua apertura andrà posizionata l’antenna del router.
Adesso, fai un taglio lungo tutto il corpo della lattina e apri quest’ultima, in modo da ottenere una sorta di antenna semi-cilindrica, attacca due cuscinetti adesivi accanto all’apertura della parte anteriore della lattina (nella parte che andrà poggiata sul router, quindi sul retro) e posiziona la tua antenna fatta in casa sul router facendo entrare la vera antenna del dispositivo nell’apertura della lattina.
Se qualche passaggio non ti è chiaro, consulta pure la versione originale della guida pubblicata sul sito Internet WikiHow.

Range Extender e Powerline

Powerline
Se non sei molto avvezzo ai metodi fai-da-te, o comunque hai bisogno di soluzioni più professionali, puoi acquistare un range extender o pensare di adottare la tecnologia powerline.
Se non sai di che cosa sto parlando, i range extender sono esteticamente simili ai router e permettono di ripetere facilmente il segnale wireless proveniente da altri router situati nelle vicinanze, in modo da portare la connessione Internet anche in stanze della casa dove prima non arrivava.
Hanno prezzi che vanno generalmente dai 20,00 ai 50,00 euro e ce ne sono di tutte le dimensioni. Per configurarli e utilizzarli è sufficiente collegarli al computer tramite cavo ethernet o agganciare la rete del range estender rete con il PC, aprire il browser e recarsi nel loro pannello di controllo interno digitando l’indirizzo 192.168.0.1 o 192.168.1.1 oppure quello indicato nel manuale di istruzioni.
Durante la procedura di configurazione iniziale, il range estender andrà a rilevare tutte le reti wireless disponibili nei paraggi. Tu metti il segno di spunta accanto al nome della connessione del tuo router wireless, clicca sul pulsante per andare avanti e completa la procedura guidata immettendo la chiave di protezione della rete selezionata e seguendo il setup a schermo.
Una volta fatto ciò, avrai la possibilità di collegarti a Internet anche nelle stanze che prima non erano coperte dal segnale Wi-Fi utilizzando la connessione configurata nel range estender, che può avere lo stesso nome della connessione del router primario, una sua variante con la dicitura EXT alla fine o può essere completamente modificato.
I range extender si possono acquistare presso qualsiasi negozio di elettronica o store online, ad esempio su Amazon
Netgear EX2700-100PES Ripetitore Wifi N Wireless, Copertura per 1-2 St...
TP-Link TL-WA850RE Ripetitore Wireless Wifi Extender e Access Point, V...
TP-Link RE200 Ripetitore WiFi Wireless, Velocità Dual Band AC750, WiFi...
Netgear EX3700-100PES Ripetitore Wifi 750 Mbps, Wifi Extender e Access...
TP-Link Ripetitore WiFi Wireless, Velocità Dual Band AC1750, WiFi Exte...
Netgear EX7000 Ripetitore Wi-Fi Mesh AC1900, Wi-Fi Extender e Access P...
Tra i range extender più avanzati ci sono quelli basati sulla tecnologia mesh, la quale permette di estendere la rete del router principale creando un unico network, con la medesima chiave d’accesso e una velocità di trasferimento dei dati identica su tutti i nodi della rete (quindi su ogni router/satellite utilizzato). Questo avviene perché i nodi del network, a differenza di ciò che accade con i classici sistemi composti da un router principale e uno o più range extender, non hanno un ordine gerarchico.
I prezzi dei kit mesh è ancora superiore a quello dei classici range extender, ma in ambienti ampi e/o su più piani, la spesa vale sicuramente il risultato che si riesce a ottenere in termini di velocità e stabilità della linea (ad esempio, i sistemi mesh impediscono il verificarsi delle fastidiose disconnessioni quando si passa da un satellite all’altro). Di seguito te ne segnalo alcuni dei più interessanti presenti attualmente sul mercato.
Google Mesh Sistema Wifi, Copertura fino a 255 m², Velocità Dual-band ...
TP-Link Deco M5 Wifi Mesh - Pacchetto da 3 Unità Fino a 400 ㎡, AC1300,...
Netgear Orbi Sistema WiFi Mesh RBK23, Pacchetto da 3, copertura fino a...
Se, invece, stai cercando di potenziare il segnale WiFi in una casa a più piani o con mura molto spesse, potresti pensare anche al Powerline: si tratta di un sistema che sfrutta l’impianto elettrico per portare il segnale wireless in tutta la casa tramite degli adattatori da collegare alla presa elettrica: in questo modo, ogni presa diventa un access point per la rete Wi-Fi.
Il loro prezzo si aggira sui 30,00 euro senza supporto Wi-Fi e sui 60,00 euro per quelli che consentono il collegamento alla rete senza fili. Anche in questo caso, si possono acquistare nei negozi specializzati nella vendita di prodotti di elettronica oppure su Amazon o altri store online. Per saperne di più e scoprire quali sono quelli più convenienti disponibili attualmente sul mercato ti suggerisco di leggere la mia guida su come funziona il Powerline.
TP-Link TL-WPA4220 Kit Powerline WiFi, AV600 Mbps su Powerline, 300 Mb...
D-Link DHP-W311AV Kit PowerLine AV500, Wireless N 300Mbps con 1 Porta ...
Netgear PL1000-100PES Adattatori, 1 Porta Gigabit, Bianco, 2 Pezzi
Netgear PLW1000-100PES Adattatori Powerline AV1000, Wireless AC Dual B...
Ci sono anche dei dispositivi che uniscono i vantaggi della tecnologia Powerline a quelli della tecnologia mesh, in modo da assicurare una copertura del Wi-Fi stabile e veloce, anche in ambienti molto ampi e/o strutturati su più piani.È il caso dei devolo Magic: degli adattatori Powerline che sfruttano la tecnologia mesh per estendere la rete wireless del router principale senza riduzioni di velocità o disconnessioni, offrendo anche la possibilità di installare più satelliti per coprire aree molto vaste con il segnale Wi-Fi. Sono molto facili da installare e configurare (merito anche dell'app devolo per smartphone e PC) e sono disponibili nelle varianti Wi-Fi e LAN (con collegamento solo cablato).
Entrando più nel dettaglio, ci sono due versioni di devolo Magic: devolo Magic 2 con due porte Gigabit Ethernet (o una porta Gigabit Ethernet, sui modelli LAN), velocità di trasferimento dati fino a 2.400 Mbps, supporto alla tecnologia Wi-Fi ac e un raggio d'azione fino a 500 metri, e devolo Magic 1 con, invece, porte Fast Ethernet, velocità di trasferimento dati fino a 1.200 Mbps e un raggio d'azione fino a 400 metri. Maggiori info qui.
Devolo Magic 2 LAN 1-1-2 Adattatore CPL ultra-puissant fino a 2400 Mbi...
Devolo Magic 1 LAN 1-1-2 Adattatore CPL ultra-puissant fino a 1200 Mbi...

Fonte: Salvatore Arenzulla

Ostia, al mare da metà giugno ma resta l'incognita spiagge libere: i nodi da sciogliere in vista dell'estate

Ostia, al mare da metà giugno ma resta l'incognita spiagge libere: i nodi da sciogliere in vista dell'estate

La stagione balneare dovrebbe slittare alla seconda metà giugno e durare fino ad ottobre. Che questa fosse un'estate anomala, complice l'emergenza coronavirus, lo si era già capito: ora sembra che le intuizioni siano sempre più concrete ed il Comune di Roma sta pensando a diverse opzioni, aspettando comunque le linee guida del Governo. 
Il Dpcm attualmente in vigore prevede che chi abita vicino al mare possa andare in spiaggia e fare il bagno purché "individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona". Ma le spiagge sono chiuse e, quindi, anche il servizio di salvataggio non è garantito. 
Il Movimento 5 Stelle sta pensando a come gestire l'estate 2020 e sta valutando di poter far slittare l'inizio della stagione balneare a giugno inoltrato (seconda settimana) per consentire così agli imprenditori balneari di sanificare al meglio i lidi e, nel frattempo, al X Municipio e al Campidoglio di studiare piani per la viabilità e la mobilità connesse al mare. 
La stagione estiva, inoltre, potrebbe essere allungata fino a ottobre. Ma non finisce qui perché l'orario di apertura della spiaggia del mare di Roma potrebbe essere esteso fino alle 20, con una fascia (la mattina presto) riservata agli anziani.
Restano sempre in piedi le idee delle prenotazioni via app e al telefono e degli ingressi a turni che Andrea Coia aveva paventato in una video chat con altri esponenti grillini. Mentre le eventuali scelte di ricorrere a gabbie in plexiglass o cupole in bamboo non convincono a pieno e si pensa, così, ad altre opzioni.
Ci sono però dei nodi da sciogliere. E sono tutti intricati, soprattutto quelli che riguardano le spiagge libere. Capocotta si dice pronta, il X Municipio per quelle di Ostia lo è meno. Bisognerà trovare più bagnini di salvataggio da impiegare sugli arenili liberi. E poi c'è la questione della pulizia di quei tratti, chi se ne occuperà? Tra le opzioni c'è quella di affidarla temporaneamente ai vicini stabilimenti privati.
Ultimo punto, ma non meno importante, è quello della viabilità e del personale adibito al controllo. L'Amministrazione pentastellata valuta il divieto di parcheggiare sul Lungomare e la litoranea. Ma chi controllerà? I vigili? I sindacati di categoria hanno già fatto sapere di essere in pochi. 
Un appello condiviso anche dalla mini sindaca di Ostia Giuliana Di Pillo: "Ho firmato una lettera alla sindaca Virginia Raggi, al comandante della Polizia Locale, Antonio Di Maggio, al capo di gabinetto e all'assessore al personale di Roma Capitale, per un incontro urgentissimo. Chiederò e farò sempre maggiore pressione sulla necessità di avere del personale per la sorveglianza", ha dichiarato durante la puntata di Res Pubblica in onda su Radio Cusano Tv Italia. 
L'opposizione però incalza. "Nonostante il X Municipio abbia dato molto alla Raggi, in termini di consensi, ci duole constatare che il Litorale è completamente abbandonato, soprattutto in questa fase così delicata. - dichiarano in una nota congiunta il Capogruppo in Assemblea Capitolina Andrea De Priamo e il Consigliere del X Municipio Mariacristina Masi. - Il Municipio non ha dato risposte sull'organizzazione delle spiagge e su quanto è stato fatto finora".
"Non si è provveduto in modo adeguato neanche al servizio di salvamento e si è in ritardo su tutto. Si rischia così di arrivare all'ultimo momento e di non fare in tempo a gestire le spiagge libere, non solo secondo le disposizioni di sicurezza, ma anche con i servizi minimi da garantire alla cittadinanza ogni anno. In Assemblea Capitolina si discuterà un nostro documento che intende esprimere la necessità di intervenire immediatamente con risorse e atti concreti affinché si possa partire appena sarà consentito, senza ulteriori ritardi".
Fonte: Ostiatoday.it

giovedì 23 aprile 2020

Le Ferrovie puntano sul Lazio: 18 miliardi di investimenti entro il 2023, ecco i progetti

Le Ferrovie puntano sul Lazio: 18 miliardi di investimenti entro il 2023, ecco i progetti 

Un nuovo scalo dell'alta velocità a Frosinone, ma anche nuovi treni che daranno linfa al parco rotabile, 72 in totale, interventi di riqualificazione urbana su un milione e mezzo di metri quadrati, molti nella Capitale, 88 stazioni rimesse a nuovo, i lavori per il completamento dell'anello ferroviario.  
Sono solo alcuni dei progetti in campo nel piano investimenti 2019-2013 delle Ferrovie dello Stato nella regione Lazio, presentati oggi in conferenza stampa, in occasione del lancio del progetto Alta velocità per la ciociaria, alla presenza del ministro dei Trasporti Paola De Micheli, del presidente Nicola Zingaretti, dell'assessore alla Mobilità Mauro Alessandri.
"Il Lazio è la seconda regione per numero di investimenti, punteremo al miglioramento qualitativo del modello di offerta e dei processi industriali" esordisce Gianfranco Battisti, amministratore delegato di Fs, illustrando tutti i progetti sul tavolo. Alcuni già avviati, altri pronti a prendere il via nei prossimi mesi. Tutti inglobati nel protocollo di Intesa firmato oggi da Ferrovie, Regione e Ministero per il rilancio del trasporto, dell’economia e del turismo nel Lazio.
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Nuove stazioni e 72 treni in arrivo

Sono 18 i miliardi di investimenti previsti per il Lazio di qui al 2023. Di questi 13 andranno al miglioramento dell'infrastruttura ferroviaria. Nuovi standard di sicurezza sulle linee, manutenzioni ordinarie e straordinarie, potenziamento dei collegamenti sull'aeroporto di Fiumicino, completamento dell'anello ferroviario che andrà a regime entro il 2027, raddoppio sulla linea Roma Viterbo nel tratto Cesano-Bracciano. Un nuovo collegamento Terni-Rieti-l'Aquila-Sulmona. E poi un lavoro sulla riqualificazione delle stazione, 10 già inaugurate lo scorso anno, 78 su cui intervenire. Tra queste Albano, Civitavecchia, Tivoli, Roma San Pietro, Santa Marinella, Roma Ostiense, Magliana, Anzio, Tuscolana, Ponte Galeria, Lunghezza, Colleferro, Fidene. La lista è lunga. 
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Stazione messe a nuovo, ma anche nuovi treni che andranno a svecchiare il parco rotabile. "Entro il 2023 arriveremo al 100% di flotta nuova - spiega Battisti - con l'età media che passerà da 14 a 6 anni". In totale è previsto l'arrivo di 72 nuovi treni, tre diesel bimodali , 4 da 200km/h, 65 della tipologia "rock", da circa 700 posti, dotati di porta bici e  telecamere di videosorveglianza. 

I progetti di rigenerazione urbana

Insieme a investimenti importanti di rigenerazione urbana su un milione e mezzo di metri quadrati di superficie. Buona parte riguarderanno la Capitale. Entro l'anno partirà un concorso internazionale per la riprogettazione di piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini, in occasione del 70esimo anno dall'inaugurazione dello scalo più importante di Roma. E la promessa di un nuovo look riguarda anche la stazione Tuscolana, con i suoi 50mila metri quadrati di superficie abbandonata da rigenerare, anche tramite un concorso di idee, C40 Reinventing cities. Per quanto riguarda Trastevere l'idea è quella di ricucire i quartieri Marconi e Trastevere, mettendo mano su aree da tempo abbandonate. Mentre un piano di riassetto urbanistico intorno alla stazione interesserà anche il centro urbano di Nettuno. 

I lavori sulle strade

Nel piano investimenti anche 3,9 miliardi dedicati alle infrastrutture stradali, con interventi da progettare sui 1200 chilometri di arterie gestite da Anas. Si punta a un potenziamento generale della rete per colmare lacune sul piano qualitativo. Oltre 2 miliardi andranno alla via Pontina. 

Il nuovo scalo di Frosinone

Ma la novità principale di oggi è la nuova stazione di Frosinone. Un massiccio intervento di riqualificazione dello scalo, con parcheggi e scambi intermodali, per accogliere l'Alta velocità con una coppia di nuovi treni che già dalla prossima estate, per una prima fase sperimentale, fermerà a Frosinone e Cassino, collegando il territorio di Roma in quarantuno minuti.
frosinone-stazione
"L'alta velocità sarà una rivoluzione per Frosinone. Oggi è una giornata storica" ha commentato il presidente Zingaretti. "Si torna ad investire nella provincia contro lo spopolamento a favore delle grandi metropoli e si indica anche un modello di vita che ridà centralità ai territori". E ancora: "Non bisognerà più abbandonare la propria terra per poter lavorare o studiare. E la stazione sarà inserita in un'area produttiva di grande rilevanza. Stiamo riflettendo anche con Cotral e i sindaci su come enfatizzare al massimo questa innovazione. Metteremo a sistema attorno a questa rivoluzione il sistema produttivo del territorio"
Fonte: Romatoday.it
"Dietro la firma del protocollo di oggi c'è un'idea di questa regione e di una società, non solo gelido ferro e cemento. Ci sono risposte sociali ed economiche, e non solo trasportiche, per questa Regione" ha commentato il ministro dei Trasporti Paola De Micheli. "Credo che inserire le scelte annunciate oggi in una fase economica molto complicata dopo quella più acuta ed emergenziale del coronavirus rappresenti un segno di speranza e un modo per ricordare a ciascuno di noi che nella ripartenza dovremo continuare ad assolvere i nostri doveri, pensando che non basta la puntuale quotidianita' ma che bisogna anche dare risposte di prospettiva e strategiche". 



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mercoledì 22 aprile 2020

I Ribelli Hanno Un Ruolo Prezioso: Sono L’antidoto All’Inerzia Del Mondo

I ribelli hanno la vita dura: considerati spesso come i disturbatori della quiete generale sono tuttavia coloro che permettono il rinnovamento e l’evoluzione della nostra società in quanto hanno il coraggio di uscire dai sentieri battuti, di oltrepassare la zona grigia del conformismo. La ribellione si manifesta spesso come una necessità nelle persone mosse da grandi ideali, che percepiscono i limiti imposti dalla società come una violazione del diritto alla diversità, all'unicità e alla libertà.

NELLA VITA NON BISOGNA MAI RASSEGNARSI, ARRENDERSI ALLA MEDIOCRITÀ, BENSÌ USCIRE DA QUELLA ZONA GRIGIA IN CUI TUTTO È ABITUDINE E RASSEGNAZIONE PASSIVA, BISOGNA COLTIVARE IL CORAGGIO DI RIBELLARSI.” (RITA LEVI-MONTALCINI)

Malgrado il loro dono, i ribelli fanno paura

Sono spesso ritenuti sognatori, visionari, folli, persone senza il senso del concreto ma in realtà i ribelli svolgono un ruolo importante nella nostra società: le impediscono di pietrificarsi, di congelarsi in una posizione che porterebbe inevitabilmente ad una sorta di morte cerebrale che impedirebbe ogni tipo di evoluzione; questa azione reattiva si rispecchia sia al livello globale che nella sfera privata e familiare, dove i ribelli vengono spesso ostacolati e denigrati, quando non direttamente considerati come pecore nere.

La tipizzazione sociale non giustifica la rigidità dei costumi né ne attesta la validità: non è perché “abbiamo sempre fatto così” che significa che sia la cosa giusta. Abbiamo il diritto (e il dovere) di rimettere in questione ciò che ci è stato detto e inculcato, di definire i nostri confini e affermare la nostra individualità. Abbiamo il dritto di opporci a ciò che riteniamo ingiusto, ad urlare la nostra voce fuori dal coro e ad usare il nostro libero arbitrio. Fa paura? Certo, ma i ribelli sono qui per insegnarci ad avere il coraggio necessario per farlo.

Quando “osare” affermare la propria individualità significa andare controcorrente

Il tentativo di ribellione risponde ad un malessere profondo che alcune persone percepiscono in maniera brutale mentre la maggioranza sembra ormai anestetizzata da uno stile di vita nella zona grigia. In virtù del bene minore che si può trarre da una situazione di stallo che promette una certa sicurezza, le persone che si sono abituate a barattare la loro felicità, la loro realizzazione, l’espressione del loro essere autentico con una vita dall'apparenza più comoda e sicura tentano di proteggere quell'equilibrio precario che le ha spinte a sacrificare a volte le loro aspirazioni più profonde, a rischio di lottare contro coloro che indicano l’infondatezza del rispetto delle norme di questo sistema che cerca di trasformare la “biodiversità umana” in una massa amorfa e senza voce. Purtroppo, questa dinamica si ripete dalla più piccola forma di comunità, la famiglia, alla società globale.
Chi non vuole accontentarsi di una vita grigia vissuta sul filo della sufficienza e sente di poter aspirare a più di questo tende a fare esplodere allegramente le sicurezze sulle quali si poteva basare l’illusione che gli altri difendevano, assieme alle loro fragili sicurezze. Questo è il motivo per il quale ribellarsi è spesso visto di cattivo occhio: la disobbedienza alle norme prestabilite e che non rivestono più un reale significato porta a cambiamenti drastici ritenuti spesso dolorosi per chi si è già rassegnato.
Quando ribellarsi diventa una questione di dignità
Rinunciare alla nostra capacità di ribellarsi significa rinunciare alla nostra libertà, accettare ciò che ci viene proposto senza fiatare, senza chiedersi se sia realmente giusto; ci spinge a zittire la nostra coscienza e a mantenere un equilibrio precario che diventa altamente disfunzionale man mano che si cristallizza e si mantiene inalterato nel tempo, non rispondendo più alle esigenze reali delle persone ma assumendo un carattere dogmatico, al quale si tenderà a rispondere secondo gli schemi educativi che confondono la sottomissione col rispetto.
GLI UCCELLI NATI IN UNA GABBIA PENSANO CHE VOLARE SIA UNA MALATTIA.”
(ALEJANDRO JODOROWSKY)
I ribelli sono forse gli unici ad usare ancora il potere del libero arbitrio oggigiorno, a decidere cosa merita il loro tempo, i preziosi frammenti della loro vita. Sono i coraggiosi che si assumono la responsabilità di agire secondo i loro principi ed ideali. Questo atto d’integrità dovrebbe essere incentivato e riconosciuto al suo giusto valore invece di essere represso per paura di ritorsione, per timore di “subirne le conseguenze”.
NON ABBIATE PAURA DI ALZARE LA VOCE PER L’ONESTÀ E LA VERITÀ E LA SOLIDARIETÀ CONTRO L’INGIUSTIZIA E LA MENZOGNA E L’AVIDITÀ. SE LA GENTE DI TUTTO IL MONDO AVESSE FATTO QUESTO, SAREBBE CAMBIATO IL MONDO.” (WILLIAM FAULKNER)
Far sentire la propria voce, andare controcorrente rispetto a ciò che si ritiene sbagliato o ingiusto comporta, ahimè, dei rischi tra cui quelli di essere incompresi, isolati, denigrati, perché spesso la maggioranza delle persone è terrorizzata dal cambiamento ed emargina i ribelli senza dare loro ascolto, senza accogliere l’importante messaggio che hanno da dare.
Il contributo dei ribelli è tuttavia cruciale per la salute di un sistema: senza un organismo in grado di riconoscere i suoi punti deboli, questo sarebbe destinato presto o tardi a morire. Ecco perché coloro che hanno il coraggio di agire diversamente, di seminare piccoli atti di ribellione nella quotidianità, attraverso scelte consapevoli di consumo, di lavoro, di etica, sono così preziosi per la società anche se questa li rifiuta: loro le permettono di evolvere e di non morire d’inerzia.
QUANDO PENSI ALLA LUNGA E TENEBROSA STORIA DELL’UOMO, TROVERAI CHE MOLTI CRIMINI SPAVENTOSI SONO STATI COMMESSI NEL NOME DELL’OBBEDIENZA, PIÙ DI QUANTI NE SIANO MAI STATI COMMESSI IN NOME DELLA RIBELLIONE.
(CHARL ES PERCY SNOW)

Ostia, confiscato il tesoro al clan Spada: allo Stato 18 milioni di beni tra palestre e imprese

Il patrimonio del clan Spada di Ostia è stato confiscato e diventa di proprietà dello Stato. La Guardia di Finanza, con un blitz sul litorale romano, ha eseguito il provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Roma per la confisca di beni per un valore complessivo di 18 milioni.

Nel complesso sono state confiscate 19 società, due ditte individuali e 6 associazioni sportive/culturali quasi tutte ad Ostia e operanti in svariati settori: gestione di forni, bar, sale slot, distributori di carburanti, palestre, scuole di danza, il commercio di autovetture e edilizia. Tra le società c'è anche la Femus Boxe che gestisce la palestra dove Roberto Spada a novembre del 2017 il giornalista Rai Daniele Piervincenzi con una testata. 

Il blitz è il culmine dell'operazione Apogeo. L'indagine, condotta dagli uomini del Gico del Nucleo di polizia economico finanziaria, ha consentito di ricostruire tutto il patrimonio accumulato nel corso degli anni dai principali esponenti del clan operante sul litorale romano: Carmine Spada detto Romoletto, Ottavio Spada, Armando Spada, Roberto Spada e Claudio Galatioto. Un patrimonio accumulato, dicono gli investigatori, "attraverso estorsioni, usura e traffico di droga" già sequestrato ottobre 2018.

Gli approfondimenti della Finanza sono figli delle operazioni Eclisse e Sub Urbe, nel cui contesto è stata documentata l'operatività del sodalizio nel territorio lidense, identificandone i capi e raccogliendo "rilevanti fonti di prova in ordine al sistematico esercizio dell'intimidazione", all'esazione del pizzo e alla commissione di plurimi fatti di estorsione, usura, traffico di droga e fittizia intestazione di beni con "prestanome".

Tra le società confiscate c'è anche la Femus Boxe che gestiva la palestra dove è stato colpito Piervincenzi. Per quella vicenda Roberto Spada è stato condannato per lesioni aggravate dal metodo mafioso. Roberto Spada è stato anche condannato all'ergastolo in primo grado per associazione mafiosa insieme a suo fratello Carmine detto 'Romoletto',
Fonte: Ostiatoday.it

martedì 21 aprile 2020

Coronavirus Roma, negozi e uffici: aperture a orari scaglionati. Ecco le regole per la fase 2

Sanificazioni, obbligo di mascherina nei negozi, distanziamento di 1,5 metri all'aperto, rapporto inderogabile tra spazi commerciali e persone all'interno dei locali (10 metri quadri a testa per i negozi, 4 metri quadri per i bar), orari scaglionati per le attività commerciali e per gli uffici pubblici: le librerie per esempio potrebbero aprire alle 11, tabaccai e abbigliamento potrebbero alzare la serranda prima.
Ecco i cinque punti per la ripartenza di Roma e del Lazio discussi ieri sera in un vertice tra la Regione, la Prefettura, il mondo delle imprese e i sindacati. Due ore di riunione, rigorosamente in videocall, per iniziare a fissare le regole della fase 2. I tempi li detterà il governo nazionale, ha detto chiaramente il governatore Nicola Zingaretti. Insomma, nel Lazio niente fughe in avanti. Ma sul come riaprire, la Pisana dirà la sua, ascoltando le categorie. Non si arriverà a una nuova ordinanza, ma entro giovedì sarà stilato un decalogo con regole valide per tutti e una serie di indicazioni per ciascun comparto produttivo.
I commercianti hanno chiesto l'obbligo di mascherina per entrare nei negozi. È un punto che dovrebbe essere accolto (in molti supermercati del resto è già così). Non sarà indicata una categoria di mascherine in particolare, andranno bene anche quelle di stoffa riutilizzabili 50 e più volte.

STUDI E SERVIZI
Il 4 riapriranno fabbriche e cantieri, ma si sta discutendo anche la possibilità di allargare il perimetro agli studi professionali e ai servizi. Poi dovrebbe toccare al commercio non-food. Per le regole di ristoranti e bar invece è tutto rimandato a una fase successiva, spiega Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma. «Lo stesso discorso - aggiunge - vale per palestre, centri benessere ed eventi culturali: ne parleremo in un secondo momento con equilibrio, ora stiamo cercando di capire cosa si può riaprire subito».

BOOM DI SMART WORKING
Per alcune categorie di negozi si parla anche di barriere alle casse e gel disinfettante. All'aperto il distanziamento minimo sarà di 1,5 metri-2 metri. Per le aziende c'è l'ipotesi di istituire, sul modello del medico competente, un referente per il Covid-19, il quale dovrà elaborare un piano per gestire eventuali isolamenti nel caso di un contagio, in raccordo con la Asl, e sanificazioni. Per gli uffici e le attività non a contatto con il pubblico, la Regione chiederà di rimanere ancora in smart working, modalità che nel Lazio è stata utilizzata dal 45% della forza lavoro, contro la media nazionale del 26%.

«PIÙ CORSE SUI BUS»
Il vice-governatore Daniele Leodori ha spiegato che le linee guida si baseranno su 5 P: «Prudenza, prevenzione. protezione con gli strumenti necessari, progettualità e piccoli passi, perché la riapertura sarà progressiva».
Il presidente di Unindustria, Filippo Tortoriello, ha ricordato che nel Lazio «il 37,3% delle aziende sono sempre state aperte e il 36,1% ha avuto una chiusura parziale, mentre a livello nazionale è rimasto sempre aperto il 29.7% delle aziende». Significa, per il leader di Unindustria, che «le aziende possono garantire la sicurezza dei lavoratori, si riparta quanto prima». Oggi nuovo vertice tra Regione e Prefettura, stavolta con il Campidoglio. Obiettivo: riorganizzare i trasporti. Con i bus contingentati, dice la Pisana, servono più corse.
Fonte: IlMessaggero.it

lunedì 20 aprile 2020

Coronavirus, lo Spallanzani: "Consolidato trend di decrescita dei ricoveri". Il bollettino

Sono 125 i pazienti positivi al coronavirus ed in cura allo Spallanzani. Di questi, 19 necessitano del supporto respiratorio. Dati che, nelle ultime 24 ore, sono cresciuti di poco anche perché, nella giornata del 19 aprile (qui i dati) si è registrato il numero più basso di nuovi casi da inizio epidemia.

"Siano con un trend sotto il 2% - ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato -. Adesso bisogna stabilizzare la discesa". 87 quelli registrati nel Lazio domenica, contro i 144 di due giorni fa. Nella sola città di Roma si contano 22 nuovi casi: otto nella Asl Roma 1, dodici nella Rm2 e due nella Rm3.

Il bollettino dello Spallanzani del 20 aprile
Lo Spallanzani, nel bollettino del 20 aprile, sottolinea anche come "considerato il trend ormai consolidato di decrescita dei ricoveri ospedalieri, nell'ambito di una valutazione regionale, l'Istituto sta procedendo a ricoverare pazienti provenienti da altri presidi, anche sospetti e da diagnosticare".

Coronavirus, gli ultimi dati Asl a Roma e nel Lazio 
Asl Roma 1: 8 nuovi casi positivi. 2350 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare, un numero quattro volte superiore a chi ne entra. Aumenteranno i tamponi drive in per persone in isolamento domiciliare convocate dalla asl, dopo Santa Maria della Pietà partirà Largo Rovani

Asl Roma 2: 12 nuovi casi positivi. 9 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare. Il Selam Palace si avvia a conclusione della sorveglianza, si manterranno prescrizioni. Attivati i tamponi drive in per persone in isolamento domiciliare convocate dalla asl a Centocelle e Garbatella, in valutazione anche a Capannelle

Asl Roma 3: 2 nuovi casi positivi. 2196 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare. Continuano i controlli nelle case di riposo e RSA del territorio. Tamponi drive per persone in isolamento domiciliare convocate dalla asl a Casal Bernocchi

Asl Roma 4: 6 nuovo caso positivo. 3021 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare. Continuano i controlli nelle case di riposo e RSA del territorio anche con il supporto del camper dei medici di medicina generale

Asl Roma 5: 7 nuovi casi positivi. 2376 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare

Asl Roma 6: 33 nuovi casi positivi la maggior parte riferibili alla RSA di Rocca di Papa e alla RSA di Montecompatri dove sono stati avviati 13 trasferimenti. 49 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare. Alla RSA di Rocca di Papa ancora criticità: situazione fortemente attenzionata; richiesto dal Comune il commissariamento dell’intera struttura

Asl Frosinone: 6 nuovi casi positivi. 49 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare. Durante i controlli individuate 2 case di riposo abusive a Fiuggi. Tamponi drive per persone in isolamento domiciliare convocate dalla asl all’Ospedale Spaziani 

Asl Latina: 7 nuovi casi positivi tutti in isolamento domiciliare. 6653 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare

Asl Rieti: 3 nuovi casi positivi. Deceduto un uomo di 69 anni. 31 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare

Asl Viterbo: 3 nuovi casi positivi. 2842 persone sono uscite dall’isolamento domiciliare. Continuano i controlli sulle RSA e case di riposo del territorio.
Fonte: RomaToday.it

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