mercoledì 4 novembre 2015

Scuola, online le pagelle degli istituti italiani


Le scuole italiane si danno le pagelle. E i voti che ciascun istituto si assegna finiscono online. A portata di click per famiglie e studenti alle prese con le iscrizioni. Si tratta di «Rapporti di autovalutazione», consegnati - al momento - dal 95% delle scuole del nostro Paese e, da oggi, consultabili sul portale del Ministero dell'Istruzione «Scuola in chiaro». 
Dagli esiti degli scrutini ai risultati delle prove Invalsi, dalle informazioni sulla prosecuzione negli studi o nel mondo del lavoro dei diplomati alle caratteristiche del dirigente scolastico (anni di esperienza, tempo di permanenza nella scuola) e del corpo docente (dall'età media dei docenti alla tipologia di contratto prevalente), le parole d'ordine - afferma il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini - sono «trasparenza» e «responsabilità», che da oggi «non sono più un tabù, ma un dato di fatto»: «Questa è una giornata straordinaria e storica per il nostro Paese. Le scuole hanno dato prova di grande maturità e responsabilità mettendo in trasparenza i propri dati». I Rapporti di autovalutazione (Rav) - presentati oggi al Miur - sono il frutto di un anno di lavoro delle scuole. Alla loro stesura hanno lavorato oltre 47 mila tra docenti e dirigenti scolastici; nel 7% dei casi ha partecipato anche personale esterno alla scuola. Il rapporto è diviso in quattro sezioni: dati di contesto; esiti (dai risultati degli alunni alle prove Invalsi); processi (dagli ambienti di apprendimento all'orientamento); priorità di miglioramento. Per gli esiti e i processi le scuole hanno espresso un giudizio usando una scala da 1 (situazione molto critica) a 7 (eccellente).
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Secondo una prima analisi, osserva il Miur, le scuole tendono a posizionarsi, omogeneamente sul territorio, intorno a un livello 4, che evidenzia una situazione complessivamente positiva. «Ma anche una tendenza all'oggettività da parte degli istituti, che non si sono dati giudizi 'gonfiatì». In particolare, il punteggio medio che le scuole si sono attribuite per i risultati raggiunti dai ragazzi è 5,02, per le prove Invalsi 4,14, per le competenze chiave e di cittadinanza 4,69, per i risultati a distanza (esiti post-diploma) 5,29. «Un quadro complessivamente più che sufficiente». Il Rav, oltre a essere una vetrina per le famiglie, è anche uno strumento di lavoro per le scuole, che ambiscono in primo luogo a migliorare i risultati scolastici degli studenti (29,4% degli istituti) e, a seguire, quelli delle prove Invalsi (27,8%, con picchi del 30% o più al sud), delle competenze chiave e di cittadinanza (27,4%) e dei risultati a distanza (15,4%).
Le scuole vogliono inoltre lavorare sul miglioramento del curricolo e della progettazione didattica (22,9%), su ambienti di apprendimento (15,2%), sviluppo e la valorizzazione delle risorse umane (14,1%), orientamento (13,3%), inclusione scolastica (12,7%), integrazione con il territorio e il rapporto con le famiglie (11,5%), organizzazione della scuola (10,2%). «Lo step successivo - ha puntualizzato Giannini - sarà la valutazione esterna, che partirà nel secondo quadrimestre sul 10% delle scuole. Stiamo avviando anche la valutazione dei dirigenti scolastici e in parallelo, come previsto dalla Buona Scuola, quella dei docenti. Finalmente abbiamo un sistema integrato». «La valutazione - ha concluso il sottosegretario all'istruzione, Davide Faraone - permette alle scuole che stanno indietro di mettersi al passo: è una risorsa straordinaria per dare benzina alle scuole. I rapporti presentati oggi non sono un fermo immagine, vogliamo cambiare la situazione. Con il Rav, l'Anagrafe dell'edilizia e la 'Scuola in chiarò possiamo lavorare sul sistema di istruzione in maniera strategica».
Fonte: Ilmessaggero.it

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