lunedì 16 novembre 2015

Come difendere la propria privacy? Te lo spiega Edward Snowden

Qualcuno lo ha chiamato "eroe", altri "talpa". Anche i suoi detrattori sanno che il whistleblower Edward Snowden, con le sue rivelazioni sulla sorveglianza di massa, ha fatto la storia. E diventa sempre più pop: ha radunato in pochi giorni oltre un milione e seicentomila follower su Twitter. Ora dispensa anche consigli pratici su come difendere la nostra privacy. Lo fa in un dialogo con Micah Lee su The Intercept, rivolgendosi a geek e a potenziali whistleblower ma anche a cittadini comuni. Ne abbiamo ricavato un decalogo: la "privacy for dummies" secondo Snowden.

Cifra telefonate e messaggi. Come? Con la app Signal, scaricabile gratuitamente e facile da usare. Disponibile per iOS e Android.

Anche l'hard disk del computer andrebbe criptato. In modo da proteggere i dati, le foto personali, se qualcuno dovesse rubarvi il pc. Come? Con Windows, usando BitLocker; con il Mac, usando FileVault; con Linux, scegliendo una chiave di sicurezza in fase di installazione. Qui la guida di Micah Lee.

Occhio alla password. Meglio averle diversificate, meglio che siano "a prova di malintenzionati". Il modo migliore per proteggervi? Usare un "password manager". Sì, ma quale? L'esperto whistleblower consiglia: KeePassX, gratis ed efficace.

Attenzione a quel telefonino. Spesso ci dimentichiamo, nella vita quotidiana, che il cellulare immagazzina un sacco di informazioni su di noi. "Lo smartphone parla di te anche quando tu non lo usi", dice Snowden. Ad esempio, sa dove ti trovi.

Preferisci la doppia autenticazione. È una "muraglia" di protezione in più: se qualcuno cercasse di violare il tuo account, avresti una chance in più di impedirglielo. Gmail, Facebook, Twitter e tanti altri consentono il doppio passaggio per autenticarti.

Usa Tor. Non basta qualche trucchetto per stare al sicuro, "non ti conviene restare nudo, elettronicamente parlando": è importante cambiare stile di vita. Il software Tor "è il progetto più importante per la protezione della privacy, io lo uso sempre", dice Snowden.

Niente male, gli adblock. Secondo il whistleblower, è bene usare i blocchi per le pubblicità: se il provider non ti protegge, allora anche lo spot può veicolare potenziali attacchi.

Gioca di strategia. Se appartieni a una categoria a rischio, se ad esempio possiedi informazioni sensibili perché sei un giornalista o un whistleblower, hai bisogno di consigli mirati. Ma prima di tutto, devi avere strategia. Qualche esempio? Usa il compromesso: seleziona cosa è davvero importante proteggere, non si può nascondere tutto. Dì solo il necessario: Snowden per lungo tempo non ha detto alla sua fidanzata Lindsay Mills che stava raccogliendo dati riservati; una tutela in più.

Prima di condividere, rifletti. Condividere informazioni non è un male in assoluto, va bene. Ma prima di farlo, pensaci bene: vale davvero la pena scrivere su Facebook in che farmacia vai, o quell'informazione sulla tua famiglia? Pratica la "condivisione selettiva".

"Fallo privato". Servono nuovi strumenti per avere la possibilità di conversare "privatamente" su internet, per tutelare i nostri diritti e la nostra privacy. O anche, banalmente, per poter effettuare in modo sicuro un pagamento online.
Fonte: repubblica.it

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