venerdì 21 ottobre 2011

Nubigrafio: un giovane cingalese affoga in scantinato all'Infernetto

L'uomo vittima del nubifragio a Roma è un giovane immigrato dallo Sri Lanka, Sarang Perera, di nazionalità cingalese, 32 anni. E' annegato ieri mattina nella sua abitazione all'Infernetto. L'uomo, che viveva in italia da sei anni e faceva il cuoco nel ristorante La Paranzella, risiedeva nello scantinato di una villetta a schiera in via di Castelporziano. Qui è stato sorpreso dall'onda di piena di un vicino canale di bonifica, che è tracimato invadendo la strada residenziale: la forza dell'acqua ha letteralmente sfondato un muro della casa che, crollando, ha travolto il giovane che si trovava nel seminterrato per recuperare alcune cose, secondo quanto ricostruito finora. Il suo corpo è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco intorno alle 15.30.
IN SALVO LA PICCOLA - Scampati al disastro la giovane moglie dell'uomo e il figlioletto di pochi mesi, che lo avevano raggiunto nella Capitale da meno di un anno: si trovavano entrambi in un'altra stanza quando l'acqua ha sfondato il muro. Hanno resistito nell'acqua, non si sa come, fino a quando sono state messe in salvo. Gli uomini delle Fiamme Gialle e i vigili del fuoco non hanno esitato a buttarsi in acqua per recuperare il piccolo e la madre. E già un commerciante, un vicino di casa, era intervenuto. «Sono arrivato troppo tardi, mi sono anche tuffato, ma lui era incastrato tra i mobili e i detriti di un muro crollato così ho portato in salvo la moglie e la figlia». Così Paolo Borelli, 44 anni, un negoziante dell'Infernetto ha raccontato come ha portato in salvo stamani la moglie e la figlia della vittima, ma non è riuscito a salvare l'immigrato di 32 anni morto annegato nel seminterrato dove viveva.
LA VILLETTA - Sarang Perera e la sua famiglia vivevano in una villetta a due piani che ospita altre famiglie cingalesi. «Quando sono entrato in casa la scala che portava al seminterrato era già inondata - ha raccontato un giovane che abita nella zona, tra i primi ad intervenire -. Siamo riusciti a portare fuori la moglie e la figlia, lui chiedeva aiuto attraverso una grata. Gli abbiamo passato un tubo per l'acqua per cercare di farlo respirare, ma non ci siamo riusciti».
LA RABBIA DEGLI ABITANTI - C'è rabbia ed esasperazione tra gli abitanti dell'Infernetto: case con mezzo metro d'acqua sul pavimento, seminterrati e negozi allagati, auto travolte da fiumi di pioggia, molti danni agli edifici, buche nelle strade. Il quartiere insieme a Casal Palocco è uno dei più colpiti dall'ondata di maltempo. «È una vergogna, i tombini non hanno funzionato e ci siamo ritrovati l'acqua in casa - racconta Marcello, che vive da 10 anni nel quartiere -. Dovrebbe pulirli il Comune in autunno e invece non viene mai nessuno e ce li dobbiamo pulire da soli. Per assurdo devo ringraziare tutta la sporcizia che si è accumulata davanti al cancello e che ha impedito all'acqua di entrare. Ma Alemanno che fa? La prossima volta non lo voto». È andata peggio a Enzo, un giovane che abita anch'egli in via Umberto Giordano, tra le strade principali dell'Infernetto. «Mi sono entrati 30 centimetri d'acqua in casa - racconta -. Ho dovuto buttare diversi elettrodomestici. Ha piovuto tantissimo, d'accordo, ma non è possibile che succeda questo. Qui non vengono mai a fare manutenzione. Oltre ai tombini ostruiti ci sono anche tante buche pericolose per chi va in moto». Una donna racconta: «È venuto giù il giardino, si è aperta una voragine - ha detto una donna - Dentro casa è tutto allagato e i danni sono ingenti». Sotto accusa le fogne che non hanno retto il fiume d'acqua: «All'Infernetto - ha spiegato il presidente del XIII Giacomo Vizzani - non esiste una rete fognaria per acque reflue e le responsabilità sono ataviche: le precedenti amministrazioni hanno male utilizzato gli oneri concessori che, al posto di finanziare le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, sono stati usati per coprire i debiti fuori bilancio del Comune di Roma». Quello che ci chiediamo è se bisognava attendere che morisse una persona per intervenire? 
Ma il peggio potrebbe ancora non essere arrivato. Secondo l'assessore municipale all'Urbanistica Amerigo Olive, circa 400 famiglie dell'Infernetto rischiano di passare la notte fuori casa: i loro appartamenti allagati o danneggiati.

 

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