L'uomo vittima del nubifragio a Roma è un giovane immigrato dallo Sri
Lanka, Sarang Perera, di nazionalità cingalese, 32 anni. E' annegato ieri mattina nella sua abitazione all'Infernetto. L'uomo, che viveva in italia da sei anni e
faceva il cuoco nel ristorante La Paranzella, risiedeva nello
scantinato di una villetta a schiera in via di Castelporziano. Qui è
stato sorpreso dall'onda di piena di un vicino canale di bonifica, che è
tracimato invadendo la strada residenziale: la forza dell'acqua ha
letteralmente sfondato un muro della casa che, crollando, ha travolto il
giovane che si trovava nel seminterrato per recuperare alcune cose,
secondo quanto ricostruito finora. Il suo corpo è stato recuperato dai
sommozzatori dei vigili del fuoco intorno alle 15.30.
IN SALVO LA PICCOLA -
Scampati al disastro la giovane moglie dell'uomo e il figlioletto di
pochi mesi, che lo avevano raggiunto nella Capitale da meno di un anno:
si trovavano entrambi in un'altra stanza quando l'acqua ha sfondato il
muro. Hanno resistito nell'acqua, non si sa come, fino a quando sono
state messe in salvo. Gli uomini delle Fiamme Gialle e i vigili del
fuoco non hanno esitato a buttarsi in acqua per recuperare il piccolo e
la madre. E già un commerciante, un vicino di casa,
era intervenuto. «Sono arrivato troppo tardi, mi sono anche tuffato, ma
lui era incastrato tra i mobili e i detriti di un muro crollato così ho
portato in salvo la moglie e la figlia». Così Paolo Borelli, 44 anni,
un negoziante dell'Infernetto ha raccontato come ha portato in salvo
stamani la moglie e la figlia della vittima, ma non è riuscito a salvare
l'immigrato di 32 anni morto annegato nel seminterrato dove viveva.
LA VILLETTA - Sarang
Perera e la sua famiglia vivevano in una villetta a due piani che ospita
altre famiglie cingalesi. «Quando sono entrato in casa la scala che
portava al seminterrato era già inondata - ha raccontato un giovane che
abita nella zona, tra i primi ad intervenire -. Siamo riusciti a portare
fuori la moglie e la figlia, lui chiedeva aiuto attraverso una grata.
Gli abbiamo passato un tubo per l'acqua per cercare di farlo respirare,
ma non ci siamo riusciti».
LA RABBIA DEGLI ABITANTI -
C'è rabbia ed esasperazione tra gli abitanti dell'Infernetto: case con
mezzo metro d'acqua sul pavimento, seminterrati e negozi allagati, auto
travolte da fiumi di pioggia, molti danni agli edifici, buche nelle
strade. Il quartiere insieme a Casal Palocco è uno dei più colpiti
dall'ondata di maltempo. «È una vergogna, i tombini non hanno funzionato
e ci siamo ritrovati l'acqua in casa - racconta Marcello, che vive da
10 anni nel quartiere -. Dovrebbe pulirli il Comune in autunno e invece
non viene mai nessuno e ce li dobbiamo pulire da soli. Per assurdo devo
ringraziare tutta la sporcizia che si è accumulata davanti al cancello e
che ha impedito all'acqua di entrare. Ma Alemanno che fa? La prossima
volta non lo voto». È andata peggio a Enzo, un giovane che abita
anch'egli in via Umberto Giordano, tra le strade principali
dell'Infernetto. «Mi sono entrati 30 centimetri d'acqua in casa -
racconta -. Ho dovuto buttare diversi elettrodomestici. Ha piovuto
tantissimo, d'accordo, ma non è possibile che succeda questo. Qui non
vengono mai a fare manutenzione. Oltre ai tombini ostruiti ci sono anche
tante buche pericolose per chi va in moto». Una donna racconta: «È
venuto giù il giardino, si è aperta una voragine - ha detto una donna -
Dentro casa è tutto allagato e i danni sono ingenti». Sotto accusa le
fogne che non hanno retto il fiume d'acqua: «All'Infernetto - ha
spiegato il presidente del XIII Giacomo Vizzani - non esiste una rete
fognaria per acque reflue e le responsabilità sono ataviche: le
precedenti amministrazioni hanno male utilizzato gli oneri concessori
che, al posto di finanziare le opere di urbanizzazione primaria e
secondaria, sono stati usati per coprire i debiti fuori bilancio del
Comune di Roma». Quello che ci chiediamo è se bisognava attendere che morisse una persona per intervenire?
Ma il peggio potrebbe ancora non essere arrivato. Secondo
l'assessore municipale all'Urbanistica Amerigo Olive, circa 400 famiglie
dell'Infernetto rischiano di passare la notte fuori casa: i loro
appartamenti allagati o danneggiati.
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