lunedì 27 aprile 2015

Ostia, il sindaco Marino firma l'ordinanza di libero accesso al mare

Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha annunciato ufficialmente, questa mattina, di aver firmato l'ordinanza sul libero accesso e sull'uso delle spiagge del litorale romano di Ostia che segue due "principi cardine": regole precise e rispetto rigoroso della libertà per tutti di arrivare sulla battigia.
In sintesi, ecco il testo dell'ordinanza del sindaco:

Stagione balneare: inizia il 1° maggio e termina il 30 settembre, in ossequio alla normativa in materia. Eventuali proroghe vanno richieste all’Ufficio Demanio Marittimo del Municipio X.
Orario di apertura dei servizi degli stabilimenti balneari: dalle 9 alle 19. Eventuali deroghe verranno disciplinate dagli uffici municipali.

Libero accesso alla battigia: vietato ostacolare in qualsiasi modo il passaggio attraverso i varchi liberi di accesso. L’accesso è libero in ogni orario, anche di notte, mediante i varchi pubblici, fermo restando il divieto di dormire in spiaggia. Pertanto i titolari degli stabilimenti sono obbligati a consentire il libero e gratuito accesso e transito per raggiungere la battigia di fronte all’area che hanno in concessione demaniale. Libero l’accesso, libera anche la balneazione. In mancanza di un varco entro 150 metri da uno stabilimento, l’accesso alla battigia è consentito fino alle 22.

Disposizione degli ombrelloni e percorsi: dove è consentito il pre-posizionamento, in ciascuna fila gli assi di sostegno degli ombrelloni devono distare almeno 3 metri l’uno dall'altro; la distanza minima tra le file deve essere di 4,5 metri. Gli stabilimenti sono tenuti a predisporre percorsi appositi per i passeggini dei bambini e per i disabili.

Attività negli stabilimenti oltre quelle di servizio: non sono ammesse, se non previa autorizzazione municipale, attività a scopo di lucro che esulino dall'ambito delle concessioni demaniali. Idem per il commercio ambulante e le attività promozionali.

Animali da compagnia: possono accedere, accompagnati dai proprietari, al tratto di spiaggia libera di Castelporziano compreso tra il canale “fosso del Pantanello” e la linea fronte mare di 150 metri verso levante, con ingresso sulla via Litoranea al Primo Cancello.

Multe: per chi contravviene alle disposizioni contenute nell’ordinanza sono previste multe tra 25 e 500 euro.

Si apre così una nuova stagione per quanto riguarda il rispetto della legalità e dei diritti di tutti ad avere libero accesso al mare (come vuole la legge: le spiagge sono in concessione ma la proprietà è del demanio ed il mare è invece "un bene" comune), anche se a leggere bene l'ordinanza viene da porsi alcune domande. 
La domanda nasce dal fatto che, come evidenziano anche Riccardo Magi, consigliere comunale radicale, ed Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma, sembra che a Roma di varchi ce ne siano di due tipi, almeno a leggere il testo firmato dal sindaco: varchi pubblici e varchi privati.

Non si spiega altrimenti la distinzione, o meglio la precisazione "varchi pubblici", che nell'ordinanza appare parecchio accentuata:

"Se i contenuti dell'ordinanza balneare firmata dal sindaco Marino fossero davvero quelli fatti circolare in queste ore, ci troveremmo davanti a un enorme bluff. Dobbiamo pensare, infatti, che per la prima volta in un atto ufficiale si riconosce e legittima l'esistenza di varchi pubblici e varchi non pubblici al demanio marittimo? Si smentisce, dunque, quanto sancito dalla legge e dalle concessioni balneari: ovvero che per definizione ogni accesso alla spiaggia è un accesso pubblico?
Inoltre, quanto leggiamo non definisce con la dovuta chiarezza cosa si intenda per libertà di accesso ai fini della balneazione, cioè cosa i cittadini possono fare sulla spiaggia senza vedersi sorvegliati o pedinati da concessionari, come invece avviene oggi [...]" scrivono Magi e Capriccioli in una nota. 
In effetti, vista la delicatezza della materia (tra ricorsi al Tar dei concessionari, gli abbattimenti delle strutture abusive, l'illegalità dilagante ancora vigente lungo il litorale (che lentamente sta rientrando in un criterio non tanto di legalità quanto di buon senso), l'ordinanza del sindaco Marino appare blanda, più uno spot elettorale che non una vera "svolta" voluta dal Comune di Roma. Che nella lotta all'abusivismo si concentra anche in questo caso, come da tradizione, sul pesce più piccolo: il parcheggiatore abusivo, che a Ostia in estate riesce a portarsi a casa somme di denaro interessanti. Al suo posto il Comune starebbe pensando di ampliare le strisce blu, sulle quali tuttavia è il Comune (fino a prova contraria) ad essersi dimostrato abusivo (il Tar ha bocciato l'aumento voluto dal sindaco Marino).

Insomma, la questione Ostia sembra essere più complessa che mai.
Fonte: http://www.06blog.it/

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