giovedì 27 marzo 2014

Ostia, rivoluzione balneare: dopo 25 anni riaprono due cancelli

Il Municipio X, circoscrizione di Ostia, ha annunciato che entro l’inizio della stagione balneare verranno aperti almeno due varchi pubblici e gratuiti di accesso al lido di Roma: per la prima volta dopo 25 anni finalmente il mare di Ostia tornerà ad essere fruibile a tutti quelli che vogliono godersi la spiaggia senza passare necessariamente attraverso le decine di stabilimenti balneari che affollano il litorale romano.

Un litorale che, di fatto, è stato privatizzato, ad uso e consumo semi-esclusivo di taglieggiatori balneari detentori di concessioni e di clienti che, volendo godersi il mare, sono disposti a pagare 20€ al giorno per soggiornare in spiaggia e usufruire degli spazi. Spazi che, lo ribadiamo, sono dati “in concessione” e non “in uso esclusivo” agli stabilimenti di Ostia.

Di fatto, a Ostia, il mare non è di tutti: la cementificazione del litorale ha portato alla creazione di fatto di un “lungomuro”, che ha sostituito il lungomare che fa di Roma una (grande) città con il seno sul mare e le terga sui monti; una posizione che arricchisce la Capitale ma che, di fatto, è un privilegio per pochi.

Quella contro il lungomuro è una delle battaglie che l’associazione Radicali Roma porta avanti da diversi anni: ne avevamo già parlato in passato, anche quando gli stessi attivisti Radicali avevano deviato letteralmente il percorso della visita del sindaco Marino ad Ostia per mostrargli lo scempio del Lungomuro, incassando promesse e vaghi complimenti.

La decisione del Municipio X di aprire due cancelli sul mare prevede dunque lo smantellamento dei muri e dei cancelli innalzati negli anni scorsi senza alcuna autorizzazione, in modo illegale, e nell’indifferenza omertosa delle istituzioni locali. Un’altra vittoria, così raccontata dal consigliere comunale Riccardo Magi e dal segretario di Radicali Roma Paolo Izzo:

“Questo primo importante risultato matura dopo un impegno di anni dei militanti Radicali di Ostia e di Roma e in modo determinante a seguito di un esposto che, nell’ottobre scorso, abbiamo presentato alla Procura della Repubblica di Roma riguardante la situazione di illegalità del litorale e in particolare dei due cancelli ai lati del pontile di largo dei Ravennati, destinati all’accesso pubblico alla spiaggia e da anni sbarrati o sostituiti da un muretto. Ancora nei giorni scorsi abbiamo fornito alle autorità di polizia giudiziaria altra documentazione anche fotografica relativa al “lungomuro” e a quanto ci risulta l’autorità giudiziaria ha preso contatti con l’amministrazione del municipio.”

Ricordando il referendum RomaSiMuove, Magi ed Izzo chiedono “addirittura” che le spiagge siano libere almeno al 50% del totale; avviar un discorso di trasparenza e chiarezza sulla gestione delle concessioni è un’altra priorità fondamentale: la criminalità organizzata romana, non è un mistero, utilizza spesso gli stabilimenti balneari come terminale dei propri traffici, o come bacino economico per estorsioni e ricatti. Gli incendi agli stabilimenti “avversi”, che puntualmente cominciano verso aprile/maggio e terminano verso ottobre/novembre, ne sono solo una dimostrazione.

L’importanza anche etica di restituire il mare, che è pubblico, ai romani si lega a doppio filo con quella politica di tutela dei beni comuni fino ad oggi decisamente dimenticata da tutte le recenti amministrazioni comunali.

Il destino di Roma passa anche dal suo mare: restituirlo alla cittadinanza può essere un primo, importante, passo.
Fonte: 06blog.it

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