
I punti dell’accordo
In sostanza si è risolta la questione degli aumenti nel triennio 2016-2019 fino a 90 euro, più 30 relativi al welfare. In cambio è passato l’aumento di otto ore in più al mese, arrivando a 38 ore alla settimane invece delle attuali 36: su Roma significano 600 mila ore di lavoro in più all'anno distribuite sugli 8 mila dipendenti Ama. Circa un operaio in più ogni trenta. Il lavoro domenicale diventa ordinario e non più straordinario su base volontaria, un fatto che in pratica porterà al 60% l’operatività aziendale nei festivi che finora era al 30%. Da parte dei sindacati sono scattate maggiori tutele per gli accordi esterni, per le integrazioni e i cambi d’azienda e nel caso di licenziamento individuale decide il giudice se reintegrare il lavoratore o no: il jobs act in questo caso non si attua. Inoltre sono aumentate le garanzie sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. E se ci sarà maggiore tutela per le malattie e per gli inidonei al lavoro con pensionamenti anticipati, scatta invece la caccia ai furbetti delle piccole assenze del lunedì o venerdì: ci saranno sanzioni sullo stipendio.
Emergenza Roma
Lo sciopero di due giorni con il blocco della raccolta dei rifiuti avrebbe messo in ginocchio Roma, ricoperta di immondizia nel periodo più torrido dell’anno con temperature che mercoledì raggiungeranno 37 gradi. Per questo domenica la sindaca Virginia Raggi si è chiusa in casa per studiare il dossier rifiuti e per valutare le contromosse di fronte all'emergenza: nel caso non si fosse trovato l’accordo il Comune avrebbe chiesto un patto in deroga. «L’assessora Paola Muraro si è data molto da fare, abbiamo ricevuto diverse telefonate e c’è stata grande disponibilità anche da parte di Ama» ha detto domenica Massimo Cenciotti della Cgil nazionale funzione pubblica. «Ora monitoriamo le periferie» avrebbe stabilito Muraro.
Fonte: Corriere.roma.it
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