lunedì 14 dicembre 2015

Roma non è "eco mobile": al 17esimo posto nella classifica 2014

Roma al diciassettesimo posto nella classifica delle città più "eco mobile" d'Italia. Decisamente fuori dalla top ten. E' quanto emerge dal nono rapporto "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città", elaborato da Euromobility con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Offerta del trasporto pubblico locale, aree pedonali, servizi di mobilità condivisa come bike e car sharing alcuni dei parametri presi in considerazione per la valutazione. E se Venezia conquista nuovamente la prima posizione, Brescia la seconda e Torino la terza, la Capitale si posiziona a un pessimo 17esimo posto su 50, molto dopo Milano (che guadagna un ottimo quinto posto), Firenze (sesta) e Bologna (settima). Non che consoli, ma almeno un primato è tra le città del sud, cha ancora una volta si ritrovano agli ultimi posti della classifica. Napoli al 32esimo posto, Foggia al 35esimo, Bari al 32esimo, Catania al 42esimo. 

Il Rapporto segnala una flessione (-0,5%) del tasso di motorizzazione nelle principali 50 città italiane (a dispetto del dato nazionale, che segnala un lieve incremento del tasso di motorizzazione, +0,2%) e la contestuale continua crescita del numero di veicoli a basso impatto, i quali raggiungono complessivamente l’8,5% del parco nazionale circolante (il peso dei veicoli a trazione ibrida ed elettrica è, tuttavia, ancora decisamente marginale, presenza dello 0,21%, rispetto a quello dei veicoli a metano e gpl, che costituiscono l’8,3% del parco). In questo Roma è tra le città che hanno il minor numero di veicoli inquinanti Euro 0 e Euro 1, il 30%. 

"Questo nono Rapporto – dichiara Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility – conferma che la cosiddetta sharing mobility è ormai una realtà consolidata, almeno nei desideri dei cittadini: gli utenti dei servizi di bike sharing sono cresciuti rispetto all'anno precedente di quasi 11 punti percentuali e quelli dei servizi di car sharing convenzionale di oltre 21, raggiungendo questi ultimi quasi quota 30.000, ai quali si aggiungono gli utenti dei servizi di car sharing cosiddetti free floating, almeno dieci volte tanto a fine 2014. Le città sembrano finalmente aver compreso il cambio di atteggiamento dei cittadini, crescono infatti sia il numero di biciclette in sharing (+17,2%), sia le auto condivise dei servizi convenzionali (+22.8%): queste ultime superano nel 2014 le 700 unità e a esse si affiancano le quasi 3.500 vetture del car sharing free floating".

"Purtroppo il 2014 – sottolinea il presidente di Euromobility Roberto Maldacea – registra ancora una riduzione dei servizi di trasporto pubblico offerti ai cittadini (in 43 città su 50), ma per fortuna anche qualche segnale positivo dall'area meridionale del Paese. Mi preme rimarcare che, da una importante ricerca condotta da Euromobility in collaborazione con ENEA, emerge che gli interventi dei mobility manager in Italia generano sempre sostanziali cambiamenti nelle modalità di spostamento delle persone, con conseguenti vantaggi per il territorio, l’ambiente e la qualità dell’aria, ma anche economici per l’utente. 

La stessa ricerca ha confermato, inoltre, la necessità di introdurre efficaci sistemi di misurazione dei benefici sostenibili ottenuti dalle iniziative di mobility management, benefici di tipo economico, energetico e ambientale. Misurare la sostenibilità delle iniziative dei mobility manager vuol dire da un lato stimolare la nuova mobilità, facendo del bene alla natura, e, dall'altro, disporre di dati certi per stimolare le persone e le aziende con sistemi premianti e incentivanti".
Fonte: Romatoday.it

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